Giugliano (NA): effettuati tamponi a domicilio, ma con risultati falsi.
La truffa di Giugliano (NA) è stata resa nota al quotidiano romano “Il Messaggero“. Un’infermiera (nata a Napoli, ma residente a Civitavecchia) e il suo compagno effettuavano tamponi a domicilio, ma dando risultati falsi. Lei di 35 anni, lui di 50.
Il pubblico ministero di Civitavecchia ha accertato decine di truffe di tal genere e i reati di cui la coppia dovrebbe essere accusata sono molteplici. Innanzitutto concorso in falsità materiale, sostituzione di persona ed esercizio arbitrario della professione medica (l’uomo infatti si fingeva medico). Inoltre, i risultati dei falsi tamponi negativi potrebbero aver portato ad un’ulteriore diffusione del coronavirus.
L’infermiera ha messo in atto la truffa prelevando stick per tamponi dall’ospedale di Civitavecchia in cui operava. I referti medici erano invece realizzati su modello di quelli dello Spallanzani di Roma.
Le indagini sono partite nel momento in cui uno di quei referti medico falsi non è stato riconosciuto dall’ospedale romano. Sarebbe stata invece l’ASL di Civitavecchia a farlo uscire. Eppure anche lì, nessuno ha riconosciuto il documento.
Inoltre la coppia di truffatori avevano accordi con un’azienda che aveva chiesto loro di testare i propri dipendenti. Sono dunque in corso ulteriori indagini.
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