Positivi in crescita in Campania. I posti letto aumentano ma manca il personale sanitario. La situazione dai presidî.
Mentre in Campania il numero dei positivi continua a salire (ieri 1.312 su 10.205 tamponi effettuati), si fa più serio il problema dei posti letto e del personale sanitario. Le degenze ordinarie, complessivamente, possono contare su 1100 letti, di cui 946 occupati. Ne restano 154, spalmati su tutta la regione. Nelle rianimazioni risultano occupati 91 posti. I posti letto delle rianimazioni sono passati in queste ore dai poco più di 100 a 223. Una buona notizia se ci fossero gli specialisti in numero sufficiente per assistervi i ricoverati.
Il Cotugno è sempre in prima linea. I vertici stanno rimodulando la ricettività. I posti ordinari diventeranno 154, di cui una trentina ospiteranno pazienti a bassa intensità di cura, mentre 24 sono quelli di terapia intensiva, 32 delle subintensive a cui saranno aggiunti altri 8 del Monaldi. Si raggiungerà così il totale di 210.
L’altro pilastro assitenziale è l’Ospedale del Mare con il suo Covid center che conta 72 letti attivabili di Terapia intensiva. Verranno attivati 8 posti di sub intensiva e 40 di degenza che occuperanno l’ex day surgery e strutture che non erano state ancora attivate. Ma servono pneumologi, rianimatori e soprattutto anestesisti. Secondo il direttore sanitario Vincenzo Giordano almeno altri 26 in più ai 22 già presenti, per arrivare a un totale di 48.
Altro allarme dal Cardarelli. Un medico racconta della difficoltà di isolare i positivi. Ci sarebbero state situazioni in cui pazienti poi rivelatisi contagiosi potrebbero aver avuto contatti all’interno della struttura. Il medico dice “se non requisiscono gli alberghi per ospitare i positivi asintomatici, la situazione sarà ingestibile”. L’altro ieri sono stati riconvertiti due reparti ortopedici. Per ora 52 posti letto che diventeranno 60 a breve. Ma mancano farmaci, ventilatori e medici.
Anche l’assistenza territoriale è sotto sforzo. Gli Usca a stento fanno i tamponi. Tantissimi pazienti non vengono più seguiti dal medico curante se non telefonicamente. Lo stesso medico del Cardarelli dice che molti pazienti sono “abbandonati a se stessi fin quando non si aggravano e devono per forza essere ricoverati”.
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