In una chat Whatsapp del personale sanitario, operante all’ospedale del Mare di Ponticelli, si leggono i messaggi di sfogo, colmi di ansie e preoccupazioni, degli infermieri.
Affidano le loro ansie, le loro paure e le loro preoccupazioni al loro gruppo Whatsapp; una sequela di notifiche amare, non dissimili da un bollettino di guerra, partita dalle ore 22:15. Sono gli infermieri dell’Ospedale del Mare di Ponticelli che sentono la pandemia sempre più pressante, i protocolli infranti e il sistema sanitario prossimo al collasso. A dare voce alla chat degli infermieri è inizialmente Repubblica, che ha pubblicato parte della chat.
La chat degli infermieri dell’Ospedale del Mare
Dalle affollate corsie dell’ospdeale una infermiera scrive esasperata:
Ormai è normale che un paziente positivo non venga isolato e che sia in stanza con un paziente negativo che si becca il Covid.
Paziente positivo, e siamo a due in Mecau (Medicina d’urgenza). Ventilazione non assistita…quindi aerosol a go go da due giorni…in camera doppia…con il vicino di letto che ovviamente adesso è un sospetto.
Posti letto Covid???.
E proprio su questo ultimo messaggio, relativo ai posti letto covid, si apre una nuova ferita. L’ultima disposizione dell’unità di Crisi Regionale prevede, infatti, la riconversione in reparti Covid di tutte le corsie dove ormai sono sospesi da giorni i ricoveri ordinari: dalla dermatologia alla chirurgia, dalla geriatria alla reumatologia.
Ospedali ingestibili
Ormai i positivi sono in tutti i reparti, bisognerebbe attrezzarsi con i dpi (dispositivi di protezione individuale) in tutto l’ospedale
replica un altro operatore sanitario, cui fa subito eco un collega:
Stessa situazione in urologia
Eppure i protocolli di sicurezza sono chiari. Una delle prime cose da fare in assoluto è quello di non differenziare pazienti covid e pazienti finiti in ospedale per altre patologie.
E dove sono rimasti [i protocolli], nei cassetti della direzione a prendere la polvere?! Oppure sulla mail aziendale dei reparti?!”, si sfoga ancora un altro infermiere.
C’è anche chi aggiunge:
Impossibile fare isolamento e divisione dei percorsi, i positivi sono troppi.
Il sistema è saltato
Il sistema è saltato
è sicuramente uno dei messaggi più funesti, cui si aggiunge la previsione di un altro camice bianco:
Vedremo tra massimo 3 settimane il crollo del sistema sanitario.
Oramai il personale sanitario non ne può più; è fortemente covinto che sia già troppo tardi. E non è solo una mera questione di numeri. Il numero di contagiati negli ospedali sta diventando ingestibile, è vero, ma mancano anche percorsi per distinguere i pazienti che arrivano in ospedale. La pandemia sta lentamente soffocando il sistema sanitario nella sua morsa.
I pazienti che si presentano in pronto soccorso sono sottoposti a tampone, ma spesso per i risultati occorrono 3 giorni. Intanto quelli stessi pazienti rischiano di infettare altri pazienti o personale.
I tamponi
Altra criticità rilevata dagli infermieri dell’Ospedale del Mare è il non poter processare direttamente i tamponi, ma di doverli inviare ad altre strutture e attendere i risultati.
Se potessimo analizzare i tamponi da noi potremmo gestire meglio il flusso di pazienti dal pronto soccorso sapendo in tempi ragionevoli positività o meno.
È inconcepibile – si legge in un altro messaggio – che un ospedale come il nostro, con più reparti Covid, con un afflusso non indifferente non abbia la possibilità di refertare i tamponi. Sorrento che è meno di un quarto dell’Ospedale del mare ha l’apparecchio che processa 60/70 tamponi…i nostri invece li dobbiamo mandare al San Paolo che tra l’altro non ha reparti Covid o all’istituto zooprofilattico di Portici. È una vergogna.
Fonte: Repubblica
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