Mentre il Governo si orienta verso chiusure locali in base all’indice di rischio, la minaccia De Luca di chiudere la Campania si rivela un teatrino mal riuscito per attirare attenzione.
Il nuovo Dpcm, in arrivo nelle prossime ore, porterà a delle strette locali in base alla situazione epidemiologica, probabilmente Milano e Napoli, in forse Roma e Torino. In più ci sarà un coprifuoco generale in fascia serale, verranno chiusi centri commerciali nel fine settimana, musei e mostre, sale giochi, verranno interdetti gli spostamenti verso le regioni a rischio.
De Luca, contrariamente a quanto annunciava dieci giorni fa nella sua ormai nota diretta social, non vuole però sentire parlare di lockdown in Campania, a meno che non sia su tutto il territorio. De Luca ribadisce poi la netta contrarietà a qualunque ripresa delle attività didattiche in presenza, continuando a inveire contro la ministra Azzolina.
Sul terreno del no al lockdown in Campania, soprattutto se non sorretto da un adeguato piano di sostegno, si ritrovano per una volta concordi De Luca e de Magistris. I sindaci, con il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, avvertono infatti che qualunque drastica chiusura deve andare di pari passo all’adozione di misure economiche.
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