lunedì, Novembre 25, 2024
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BussoLaLeggenda // I fantasmi della fabbrica delle bambole

Questa settimana vi raccontiamo dei fantasmi della fabbrica delle bambole di San Giorgio a Cremano…

I fantasmi sono creature nostalgiche, malinconiche, che spesso – secondo la tradizione letteraria e fantastica – non si rassegnano all’idea di essere ormai morti. A volte negano strenuamente la realtà, con una forza e una convinzione tale da ingannare i vivi, che interagiscono con loro come se non fossero mai dipartiti, non rendendosi conto della loro vera natura.

I morti, soprattutto coloro che periscono improvvisamente, di morte violenta, il cui filo del destino è stato insomma brutalmente strappato, spesso ripetono per l’eternità gli ultimi attimi della loro vita. Così strade e castelli si popolano di impalpabili individui che continuano, ineluttabilmente, a camminare, parlare, gridare e, soprattutto, a morire.

A San Giorgio a Cremano c’è un luogo di morte che, di tanto in tanto, si popola di luci, rumori e sussurri: non si tratta di una casa e nemmeno di una delle viuzze strette tanto care a questo genere di racconti; è, invece, una fabbrica. Oggi #BussoLaLeggenda vi racconta di tutti i suoi fantasmi.

Un’esplosione alla fabbrica delle bambole

Alcuni sono sicuri che si trattasse di una fabbrica di bambole; altri che fosse invece una fabbrica di bombole.

Sia come sia, l’epilogo è sempre il medesimo, sempre tristemente infausto: un giorno, a causa di una disattenzione di uno degli operai che lavorava alla fabbrica, vi fu una terribile esplosione.

Lo scoppio fu tremendo, e le fiamme divamparono all’interno dell’edificio. Il fuoco divorò ogni cosa: macchinari, legno e i corpi dei poveri operai. Morirono, in quel terribile incidente, tantissime persone, e della fabbrica non rimase che lo scheletro annerito.

Produzione Stagionale

L’edificio non venne mai ricostruito e la fabbrica andò in malora. Tuttavia sembra che, sebbene non vi sia niente di vivo tra le sue mura, qualcosa si ostini a vivere in quel luogo di desolazione.

E’ così: chi vi passa accanto – e chi ha il coraggio di avventurarsi al suo interno – giura di sentire rumori di macchinari e un gran vociare di operai. Sembra che la fabbrica, durante certe notti – soprattutto in Gennaio, data in cui si è verificato il terribile incidente – torni a vivere. Qualcuno ha persino visto il bagliore delle fiamme e del colore del fuoco, come se nell’edificio si ripetesse, eternamente, la notte dell’esplosione.

Gli esperti: “La fabbrica è infestata”

La fabbrica nel corso del tempo ha attirato diverse tipologie di visitatori: ragazzini sconsiderati che vi entravano per cercare di superare delle prove di coraggio; scettici che, varcata la sua soglia, si sono ricreduti, fuggendo spaventati; e persino coloro che si definiscono “esperti” del paranormale.

Questi ultimi, utilizzando strumenti come registratori vocali e rilevatori di campi magnetici, sono arrivati a una conclusione sorprendente: secondo loro la fabbrica è indubbiamente infestata. 

I fantasmi della fabbrica delle bambole

Qualsiasi fosse la merce sui cui lavorava la fabbrica, una cosa è certa: il costo di quella produzione è stato un esoso obolo di morte. 

I fantasmi sono creature nostalgiche e malinconiche, sottili come la polvere che ormai, in quel luogo, ricopre ogni cosa; ma le loro grida testimoniano ancora quanto per loro siano reali il dolore e la sofferenza che continuano a sperimentare.

La speranza è che un giorno, in qualche modo, quelle povere anime riescano a trovar pace, a interrompere la cruenta coazione a ripetere che li tormenta durante le fredde notti d’inverno e che li porta a soffrire, bruciare e morire centinaia e centinaia di volte, in un’eco infinito di dolore e disgrazia.

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