sabato, Novembre 23, 2024
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Allarme medici di famiglia: “Zona rossa necessaria in Campania”

L’appello arriva direttamente dal presidente della Fimmg, Federazione dei medici di medicina generale.

A lanciare l’allarme è il dottor Luigi Sparano che chiede a gran voce alle istituzioni di istituire un lockdown in Campania per evitare che la situazione sanitaria della regione peggiori.

La zona rossa in Campania è necessaria. Anche per un periodo non lungo. Serve bloccare tutto per frenare il contagio da Covid-19 che sta galoppando. I numeri stanno mettendo in difficoltà tutti i sistemi: territoriale, d’emergenza, ospedaliero. Basterebbe fermare tutto almeno per 15 giorni.

Un lockdown breve, dunque, affinché i numeri di contagi della Campania si riducano e allentino la pressione sul sistema sanitario. Il problema, spiega Sparano, è proprio questo.

Il problema non è legato all’inefficienza degli operatori ma all’aumento dei casi che mettono in crisi ogni tipo di organizzazione. Bloccare tutto, anche se per poco, aiuterebbe a ridurre l’onda d’urto continua che sta esponendo tutti al contagio. I medici in particolare, con il rischio di ridurre ancora di più il personale dedicato all’assistenza. Sarebbe prudente chiudere almeno per due settimane.

L’allarme riguarda soprattutto i medici di famiglia che, essendo esposti in prima persona al contagio e senza alcun dispositivo di protezione, sono spesso oggetto di contagio.

La categoria dei medici di famiglia ha un’esposizione elevatissima. Non lavoriamo in reparti protetti, non c’è la misurazione della febbre all’ingresso degli studi o una selezione come in ospedale. Abbiamo una pressione fortissima dei pazienti, dobbiamo rispondere ad almeno 200 contatti al giorno. Abbiamo ridotto i contatti fisici che però non possono essere eliminati, perché alcuni pazienti necessitano di un monitoraggio a domicilio. Siamo esposti perché non abbiamo percorsi di protezione e i dispositivi individuali non sempre sono sufficienti. Quindi, benché si adottino misure di sicurezza, è praticamente impossibile impedire l’avvicinamento ad un luogo come quello di nostri studi nei quali si entra senza obbligo di tampone.

Da settembre, sono 6 i medici di famiglia morti con Covid e oltre 20 i contagiati. Sparano afferma, inoltre, che si tratta di “un quadro in rapida e continua evoluzione”:

Ho avuto solo ieri quattro segnalazioni di nuovi contagi e, questa mattina, un caso sospetto di un collega con febbre. La situazione è davvero difficile. Quello di cui si parla poco è il numero di pazienti gestiti a domicilio. Un medico di famiglia, in questo momento, non segue meno di sette pazienti in sorveglianza domiciliare. Ciò che sta generando il cortocircuito è l’aumento dei numeri. Non c’è un’inadempienza delle parti. Quattro contagiati tra i nostri medici in un giorno impressiona.

I medici di famiglia sperano, dunque, che il loro grido d’allarme venga accolto dalle autorità, per permettere non solo a loro, ma all’intera comunità, un’assistenza adeguata.

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