Prima di sfornare qualsiasi “provvedimento clamoroso”, come ha annunciato, il sindaco dovrà dribblare le insidie dell’opposizione politica tentata di farlo cadere a sei mesi dalla scadenza del mandato.
De Magistris oggi è atteso dalla difficile prova del consiglio comunale dove è fissata l’approvazione del bilancio di previsione. Senza l’ok al documento contabile, è previsto lo scioglimento del consiglio, l’arrivo di un commissario e la fine anticipata dell’esperienza de Magistris. Alla vigilia i numeri remano contro, la maggioranza arancione sulla carta non esiste più e il tempo stringe. “Se si va a un commissariamento in città salta tutto. Si fermano servizi e cantieri”, insiste il sindaco.
Sulla carta gli avversari del sindaco hanno più voti. Per salvarsi l’ex pm spera fino all’ultimo di convertire alla sua causa gli indecisi e dovrà fare affidamento sulle assenze giustificate e sui banchi vuoti dettati magari dalla convenienza di chi, anche tra le fila dell’opposizione, non ci sta a rinunciare alla propria poltrona per affondare l’esperienza arancione.
Sono 17 i voti sicuri nelle mani di de Magistris. Dall’altra parte il fronte che va da Pd alla Lega passando per 5 stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia conta di racimolare 18 voti, escludendo le prevedibili assenze. Oggi, se l’opposizione si presenterà compatta, potrebbe essere la maggioranza a dare forfait e a rinviare il voto a lunedì in seconda convocazione, quando sarà necessario solo un terzo dei presenti.