Al Gala del Cinema e della Fiction in Campania
Il film breve, premiato ai Nastri d’Argento e al Giffoni Film Festival, vede l’attore siciliano nei panni di un anziano ammalato di Alzheimer: l’opera diventa anche un omonimo libro
Una menzione speciale ai Nastri d’Argento, miglior corto al Giffoni Film Festival, in selezione ai David di Donatello e premi in tutta Italia. “Lettere a mia figlia” vede protagonista Leo Gullotta nei panni di un anziano padre che scrive delle lettere alla figlia nel tentativo di spiegare la sua malattia. «Un corto che serve a far entrare chi guarda in questa piccola storia di una malattia terribile, l’Alzheimer» così l’attore siciliano. Il film breve ora è in concorso al Galà del Cinema e della Fiction in Campania (proiezioni e premiazioni ore 20 di giovedì 12 ottobre al cinema Metropolitan di Napoli), kermesse ha già riconosciuto un premio speciale a Gullotta per la sua interpretazione.
«La storia che si racconta è quella di un uomo che ha vissuto la sua vita gioiosa in famiglia con la moglie e la bambina che diventerà presto donna – racconta Gullotta – In questo percorso lo aggredisce la malattia che porterà lui e la sua famiglia ad attraversare un dolore quasi “cosciente”. Un tema importante, girato magnificamente da un giovane regista. Un atto di solidarietà affettiva, verso chi ne ha bisogno».
Girato tra Napoli e provincia, “Lettere a mia figlia” è diretto da Giuseppe Alessio Nuzzo che lo scorso aprile ha esordito con il suo primo lungometraggio “Le verità”, vincitore del Gran Premio della Critica al Terra di Siena Film Festival, con Francesco Montanari, Nicoletta Romanoff, Anna Safroncik e la partecipazione di Maria Grazia Cucinotta. L’opera prodotta da Paradise Pictures con Pulcinella Film è stata trasmessa in prima tv da Studio Universal (Mediaset Premium DT).
«Raccontare di una malattia così delicata non è facile – dichiara il regista partenopeo, già direttore generale del Social World Film Festival – Ho ritenuto necessario far trasparire sin dai primi script il rispetto della dignità della persona in quanto tale cercando collaborazione nella stesura della sceneggiatura da parte di scienziati ed esperti in materia. “Lettere a mia figlia” è stato per me, e lo è ancora, un percorso di vita».
Intanto è in libreria l’omonimo libro, edito da Pulcinella Editore e a cura di Giuseppe Alessio Nuzzo con la prefazione di Leo Gullotta. Il testo, che ripercorre la malattia di Alzheimer, le origini, le motivazioni e la vera storia di “Lettere a mia figlia”, contiene il DVD con il film breve integrale e contenuti extra. «Un testo che possa custodire e raccontare in maniera esaustiva cosa c’è dietro “Lettere a mia figlia” – così Nuzzo – cosa c’è stato e cosa ci sarà alle spalle di questo cortometraggio e chissà, proprio grazie ai proventi della presente pubblicazione, rendere possibile il nostro sogno di concludere le lavorazioni del docufilm. Magari tra non molto trasformarlo ancora, di nuovo, in qualcosa di più lungo».
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