Napoli, Vomero: il Cinema Teatro Acacia rischia la chiusura. Parte la petizione sul web
Covid, covid ovunque. Si sente parlare di questo virus ormai in relazione ad ogni ambito della nostra vita: salute, formazione (scuola), lavoro. Sempre troppo poco però si parla di un altro tipo di vittime che il coronavirus sta mietendo: i lavoratori del settore della cultura. Sembrava però che, dopo il successo in Rai e sui social dell’opera Cavalleria Rusticana dal San Carlo di Napoli, si fosse trovata una parziale soluzione provvisoria alla crisi del settore dei teatri. Eppure, in quest’anno così difficile, rischia di chiudere uno dei teatri più conosciuti del quartiere Vomero a Napoli: l’Acacia.
Il Teatro Cinema Acacia si trova in via Tarantino, una delle traverse che durante la mattina sono piene delle bancarelle del tipico mercatino vomerese. La struttura nasce in pieno boom economico del capoluogo partenopeo, negli anni ’50, ad opera dell’ingegnere Fernandez. La sala nella sua storia ha comunque attraversato diversi periodi critici, ma sempre superati.
Associazioni e mass media per la salvaguardia dell’Acacia
Il Comitato Valori collinari ha spesso giocato un ruolo importante per la salvaguardia del Teatro Cinema Acacia. Esso infatti si impegna a riscoprire e valorizzare le tradizioni e la cultura presenti nelle zone collinari partenopee. Il suo presidente, Gennaro Capodanno ha dichiarato:
«In occasione della stagione teatrale 2012-2013, dopo che per alcuni mesi la sala era rimasta chiusa, si diffusero allarmanti notizie circa la possibilità che venisse mutata la destinazione d’uso dei locali in supermercato o garage. Così come peraltro già era avvenuto per in altre strutture analoghe. In seguito all’intervento del Comitato Valori collinari e dell’interesse sulla vicenda attraverso i mass media, il 6 febbraio del 2013 l’attività teatrale riprese. (…) L’Acacia ha rappresentato a Napoli la prima sala con duplice destinazione, quando il Vomero era ancora considerato il “quartiere dei broccoli”, con la presenza di pochi palazzi e di ampie zone ancora destinate alla coltivazione».
Nato come cinema, ma poi utilizzato anche come teatro da più di 40 anni, l’Acacia è insomma un simbolo del Vomero. Con una capienza di circa 900 persone, tanti sono i ricordi legati alla sala: emozionanti spettacoli e film, partecipazioni a cineforum scolastici, saggi di danza (spesso ospitati dal Teatro).
Celebri personalità hanno calcato quella scena, come ricorda Gennaro Capodanno:
«Dopo notevoli lavori di restauro che avevano riguardato la sala, al fine di adeguarla alle nuove esigenze tecniche e renderla più accogliente, l’Acacia aveva riaperto i battenti nel 2005. Poi, negli anni seguenti, furono programmate diverse stagioni teatrali. Si alternarono compagnie teatrali di tutto rispetto, con artisti come Gino Rivieccio, Francesco Paolantoni, Tullio Solenghi e Sal Da Vinci, per ricordarne alcuni».
Inoltre, Capodanno aggiunge:
«Negli anni successivi, grazie anche all’impegno della proprietaria Emma Naldi (nipote del costruttore e scomparsa recentemente), la struttura aveva continuano a operare ospitando anche altre attività, come rappresentazioni teatrali, concerti e manifestazioni di arte varia. Il Vomero è considerato come la “cinecittà di Napoli”. (…) Agli inizi degli anni ’60, nell’ambito della sola municipalità collinare, si contavano ben dieci sale cinematografiche. Di queste, negli ultimi lustri, hanno chiuso i battenti la metà».
La petizione per salvare l’Acacia e l’appoggio del consigliere Borrelli
Il Comitato Valori collinari e il suo presidente lanciano dunque una petizione per salvare l’Acacia. Capodanno inoltre sollecita l’intervento immediato del Ministero per i beni culturali e ambientali e per il turismo. Anche la Regione Campania e il Comune di Napoli sono chiamatid intervenire per tutelare i lavoratori impegnati. Tutto al fine di promuovere iniziative tese a salvaguardare la struttura, attraverso la destinazione di aiuti economici, che integrino gli attuali ristori (risultati insufficienti).
Anche il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli appoggia la petizione:
«Appoggiamo la petizione lanciata dal Comitato Valori Collinari e dal suo presidente Gennaro Capodanno, affinché il teatro Acacia resti presidio di cultura. Attraverso una raccolta firme il Comitato invoca l’intervento di tutte le parti in causa per evitare la cancellazione della sala cinematografica. L’Acacia rimanga un luogo di cultura e di socializzazione. No alla desertificazione in città dei luoghi deputati alla diffusione di arte e cultura. C’è il rischio che il teatro Acacia al Vomero, chiuso da mesi, possa essere trasformato in altro. Da quello che abbiamo saputo, infatti, la proprietà vorrebbe vendere lo stabile per farlo diventare un supermercato e metterlo quindi a reddito. (…) Questo comporta, però, l’impoverimento delle menti, una falla enorme nella formazione delle nuove generazioni. Le grandi città non possono ridursi a templi dello shopping. Senza offerte culturali le nostre città si impoveriranno sempre di più».
Per appoggiare la petizione clicca QUI!!
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