Riaprono le scuole superiori di Napoli, ma in molti istituti continua il malcontento degli studenti, proteste al Sannazaro, al Pansini e al Vittorini.
In molti casi, gli alunni in didattica a distanza hanno volutamente spento i propri computer. Manifestano il proprio dissenso contro la normativa che prevede la didattica in presenza solo al 50%. Le classi sono dimezzate e divise tra chi oggi è andato in aula ed altri invece costretti ancora a seguire le lezioni da casa.
Prime proteste al liceo classico Jacopo Sannazaro di Napoli, con gli studenti che sarebbero dovuti entrare in presenza sono rimasti fuori a protestare, coadiuvati dai ragazzi che invece erano in didattica a distanza, che hanno simbolicamente spento i propri computer.
Stessa sorte anche al liceo classico Adolfo Pansini, dove gli studenti hanno disertato l’ingresso, scioperando a loro volta. Al centro della protesta, oltre alle norme vigenti che regolano didattica in presenza e a distanza, anche il tema annoso dei trasporti.
Scioperano anche degli studenti al liceo scientifico e linguistico Elio Vittorini: “Rientrare in aula era necessario”, ha spiegato un rappresentante d’istituto, “ma lo era anche garantire a noi studenti la contemporaneità del diritto allo studio e alla salute”. Anche in questo caso, dito puntato contro le norme che regolano il rientro, contro i trasporti pubblici giudicati inadeguati.