Napoli, sul treno con un chilo di cocaina nello stomaco: arrestato 36enne

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agenti arrestano parcheggiatori abusivi

NAPOLI / VICENZA – I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza, saliti a bordo di un treno locale che copre la tratta ferroviaria Verona-Vicenza-Padova, hanno arrestato un cittadino nigeriano di 36 anni, poiché trovato in possesso di oltre un chilo e cento grammi di eroina e cocaina contenuti in ovuli nel suo stomaco. L’uomo, oltre a mostrarsi particolarmente nervoso e a fornire vaghe giustificazioni agli operanti circa il suo viaggio nel Vicentino (visita alla città per ammirare i monumenti), proveniente da Napoli e con lo stesso giorno un biglietto di ritorno nel capoluogo campano – cosa peraltro paradossale visto il divieto di spostamento tra le regioni – destava una, seppur leggera, attenzione da parte dell’unità cinofila di supporto ai militari.

Il passeggero veniva pertanto fatto scendere alla stazione ferroviaria di Grisignano di Zocco per proseguire le operazioni di controllo in maniera più approfondita; sull’esiguo bagaglio al seguito, tuttavia, non veniva rinvenuta sostanza stupefacente ma piuttosto alcune bottigliette di acqua e di birra, anche parzialmente usate, che destavano nei militari il forte sospetto che le stesse potessero essere state utilizzate per facilitare l’ingestione di ovuli di sostanza stupefacente. Dopo l’autorizzazione della magistratura, sono stati compiuti radiografie e Tac nel pronto soccorso del locale nosocomio che hanno confermato che, nell’apparato digerente dell’umo, si trovava una quantità notevole di ovuli. In totale, il nigeriano aveva ingerito 93 ovuli contenenti quasi 1.100 grammi di sostanza stupefacente, di cui 14 ovuli contenenti sostanza stupefacente del tipo cocaina e 79 ovuli contenenti sostanza stupefacente del tipo eroina.

La droga, probabilmente proveniente dal mercato berico, al dettaglio avrebbe avuto un valore complessivo di oltre 50 mila euro. A seguito delle dimissioni dall’Ospedale San Bortolo, l’arrestato – presente sul territorio nazionale almeno dal 2015, privo di qualsiasi fonte di reddito dichiarato – è stato tradotto presso la casa circondariale di Vicenza a disposizione dell’autorità giudiziaria. E’ stato anche raggiunto dalla revoca del decreto di accoglienza emesso dalla Prefettura di Salerno nel 2018.