venerdì, Novembre 22, 2024
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Battipaglia, sindaca si incatena davanti l’ospedale: “Poco personale, troppi disagi”

Il gesto estremo della prima cittadina denuncia la carenza di medici e infermieri che rischia di portare la situazione ospedaliera della città al collasso.

Cecilia Francese, sindaco di Battipaglia, si incatena davanti all’ospedale Santa Maria della Speranza per lanciare un disperato appello alle autorità competenti. La sindaca – che è anche un medico – chiede un dialogo immediato con le istituzioni e i rappresentanti di medici ed infermieri dell’ospedale. È necessario, infatti, trovare al più presto una soluzione alla carenza di personale: a tal proposito, Francese chiede la direzione sanitarie dell’ospedale.

Sono costretta mio malgrado ad adottare un estremo ed eclatante atto di dimostranza a tutela e rispetto dei concittadini che rappresento nei confronti di una direzione aziendale e sanitaria di Presidio che, nonostante ripetuti inviti e solleciti ad intervenire sui tanti problemi dell’ospedale acuitisi con l’emergenza pandemica, continua ad essere latitante. In questa circostanza non posso non denunciare il grave disagio e il profondo malessere che registro nella mia posizione istituzionale di rappresentante della sanità di questo di questo territorio, avvalorata dal fatto che essendo medico interpreto con maggiore significato la sofferenza di utenti e del personale che così come nel resto del Paese soffre in prima battuta il tragico momento.

I problemi dell’ospedale di Battipaglia

La sindaca elenca poi i numerosi problemi che l’ospedale di Battipaglia è costretto ad affrontare in questo periodo di emergenza sanitaria. In primis, la mancanza di personale, fondamentale in un periodo in cui gli ospedali hanno bisogno di uno sforzo maggiore da parte di tutti.

Parlo di più di 30 tra infermieri e OSS collocati in pensione e non sostituiti nell’ultimo anno, parlo di infermieri di sala operatoria costretti a turni massacranti per garantire cinque sale operatorie su due piani, parlo di infermieri di pronto soccorso costretti ad assistere molti pazienti in attesa di tampone per poter accedere al ricovero oltre al naturale compito dell’urgenza. […] e parlo anche di un personale medico sfinito dalla necessità di garantire livelli adeguati di assistenza dovendo coprire i turni dei tanti colleghi collocati in quiescenza.

Francese propone già, durante la sua protesta, alcune soluzioni che, seppur semplici, sarebbero in grado di alleggerire la pressione sull’ospedale della città.

Tutto questo si potrebbe evitare se solo la direzione generale autorizzasse l’esecuzione di tamponi molecolari rapidi anche presso il nostro presidio, come già avviene in tutti gli ospedali della ASL.

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