Oggi il monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità dichiarerà la Campania in zona arancione dalla prossima settimana. I dati sono ora in valutazione da parte della cabina di regia, a supporto delle decisioni del ministro della Salute Roberto Speranza che firmerà le ordinanze. Presumibilmente la Campania sarà collocata in zona arancione da martedì 20. Dalla bozza del report settimanale di monitoraggio emerge che nell’ultima settimana si osserva una classificazione di rischio basso ad alta probabilità di progressione e una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1. L’Rt in Campania è 1 (0,96-1,03).
La decisione della zona arancione arriva tuttavia in un momento in cui i contagi sono tornati a viaggiare spediti. Il dato di incidenza (rapporto fra positivi e tamponi) è appena un pelo fuori dalla zona rossa. Come analizzato dal fisico Francesco Luchetta: “Due le regioni questa settimana hanno incidenza superiore alla soglia da zona rossa (250 casi per 100mila), le stesse due della scorsa settimana: Val d’Aosta e Puglia. Non troppo lontane dalla soglia Campania e Basilicata. Uniche due regioni sotto 100 casi per 100mila: Molise e Bolzano”. Basti pensare che la città di Napoli e la sua vasta provincia hanno ancora dati da zona rossa. La provincia di Napoli ha incidenza 252. Alta e sopra soglia anche quella di Benevento (265). Sotto soglia Caserta, Salerno e Avellino. Ciò significa che la Campania rischia fra due settimane o addirittura già fra 7 giorni il rientro in zona rossa Covid.
La pressione ospedaliera, secondo i dati Agenas, in Campania è aumentata (+2%) per quel che riguarda ricoveri in terapia intensiva, a testimonianza dell’aumento, seppur modesto ma evidente, delle ospedalizzazioni di soggetti sintomatici dopo Pasqua. La Campania (dati Gimbe) è prima in Italia per numero di positivi attivi, ovvero persone risultate infette da Sars-CoV2 e a casa in isolamento domiciliare oppure in ospedale. Il senso è che la pandemia è ben lontana dall’essere finita e la Campania resta ad un passo dalla nuova cavalcata dei casi, mentre la campagna vaccinale, unico vero argine al virus, procede ma non speditamente e con molti rallentamenti.