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“Ojos que no ven, corazón que no siente”: Napoli ospita Frida Kahlo, figlia della rivoluzione messicana

Artista poliedrica e passionale, simbolo di indipendenza femminile e dell’avanguardia artistica del Novecento, la figura di Frida Kahlo sarà rappresentata, per la prima volta, al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli, dal prossimo 3 maggio 2021. La Frida Kahlo Corporation ha infatti scelto la città partenope, la quale sarà la prima ad ospitare la mostra evento sulla grande artista messicana, dal titolo “Ojos que no ven, corazón que no siente”. All’interno dell’esposizione sarà possibile vedere fotografie e lettere scritte dall’artista, alcune delle quali consentiranno ai visitatori di affacciarsi su stralci della sua vita, sino ad ora inediti al pubblico.

Frida: figlia della rivoluzione messicana

Frida Kahlo nasce il 6 luglio del 1907 a Coyoacán, un villaggio oltre la periferia di Città del Messico, ma ama dire di essere nata nel 1910, anno della rivoluzione messicana, di cui si sente profondamente figlia. Manifesta, sin dall’adolescenza, una personalità indomita e brillante. All’età di 18 anni subisce un terribile incidente. L’autobus, su cui viaggiava di ritorno da scuola, finisce schiacciato contro un muro e la colonna vertebrale le si spezza in tre punti e la giovane riporta altre ferite e contusioni in tutto il corpo, nonché undici fratture alla gamba sinistra. Subisce 32 operazioni chirurgiche, in seguito alle quali è costretta ad un’immobilità forzata nel letto di casa, col busto ingessato.

Frida Kahlo nel 1932, foto scattata dal padre Guillermo Kahlo.

Una vita tra arte, amore e sofferenza

Conoscendo la passione della figlia per la pittura, i genitori decidono di regalarle un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, così che possa vedersi, e dei colori. Da qui avrà inizio la tematica degli autoritratti, una costante lungo tutta la vita dell’artista, attraverso la quale, oltre la rappresentazione del suo corpo martoriato, avrà modo di esprimere le sue sofferenze, ma anche e soprattutto il suo attaccamento alla vita. “Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio” dirà lei stessa. In seguito alla rimozione del gesso, continui dolori la accompagneranno per tutta la vita. Ma continua a dipingere, facendo dell’arte la sua ragione di vita ed anche il mezzo attraverso cui affermare la sua identità messicana.

Autoritratto con collana di spine di Frida Kahlo

L’incontro con Rivera

Un giorno decide di sottoporre i suoi dipinti a Diego Rivera, famoso pittore dell’epoca, che resta molto colpito dalla sua arte, tanto da inserirla nella scena politica e culturale messicana. Frida se ne innamora e lo sposa, per poi divorziare da lui, in seguito al tradimento del marito con la sorella, Cristina Kahlo. Risposerà Rivera, ma i tradimenti del coniuge non cesseranno. Nonostante l’amore nei confronti di Rivera, Frida inizia ad abbracciare una nuova concezione del matrimonio. Intrattiene allora, anche lei, relazioni extraconiugali con numerosi amanti, di ambo i sessi, alcuni dei quali personalità all’epoca molto note, come il rivoluzionario russo Lev Trockij e il poeta André Breton.

Frida Kahlo e Diego Rivera

Un’uscita gioiosa

All’età di 46 anni, a causa di un’infezione andata in gangrena, le viene amputata la gamba destra. Un anno dopo, a soli 47 anni, muore di embolia polmonare. Il suo corpo viene cremato e le sue ceneri sono conservate nella sua Casa Azul, oggi sede del Museo Frida Kahlo. Le ultime parole che scrisse nel diario furono: “Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più.”

Uno sguardo inedito sulla vita dell’artista

Prodotta da Next Exhibition e curata da Alejandra Lopez, con il patrocinio dell’Ambasciata del Messico, del Consolato del Messico a Napoli, in collaborazione con il Comune di Napoli, Assessorato all’Istruzione, Cultura e Turismo, la tanto attesa esposizione è organizzata in sezioni tematiche, ognuna delle quali indaga una fase della vita dell’artista, a partire dalla travagliata adolescenza all’amore per l’arte e la vita, sino alla relazione con Diego Rivera. Ed è proprio sul rapporto con Rivera, il quale fu tra i principali ispiratori dell’arte muralista, che si concentra il documentario di Sky Arte – media partner dell’esposizione – dal titolo “Artists in Love”.

Durante la mostra, immagini e foto della vita di Frida Kahlo sono accompagnate dalle lettere scritte dall’artista stessa, nelle quali, oltre ad episodi inediti della sua travagliata esistenza, è ravvisabile anche l’impegno politico per il suo Paese. Viene fatto notare come, a seconda del suo particolare stato d’animo e a seconda dei dolori di corpo ed anima, la sua calligrafia sia contrastante, indizio del fatto che i suoi sentimenti pervadono non solo la sua arte, ma anche le sue lettere.

Nel percorso sono presenti anche le ricostruzioni degli ambienti cari all’artista, come la sua camera da letto e lo studio di Casa Azul, dove realizzava le sue opere. A completare l’ambientazione, saranno esposti abiti e gioielli (questi ultimi prodotti dal brand Tacco Dodici Caos Creativo), riproduzioni di quanto indossato da Frida, che esprimeva sè stessa attraverso accessori importanti di ispirazione etnica e tribale ed un abbigliamento colorato. Particolarmente in risalto le gonne lunghe e caratteristiche che usava per coprire la gamba destra, più sottile della sinistra, a causa della poliomielite contratta a sei anni di età.

Frida Kahlo

Un’esperienza immersiva multimediale

Infine, per i visitatori, un’area immersiva multimediale, realizzata con il sistema Remix 4.0., brevettato dalla start up innovativa e tecnologica E-Zone.

Alejandra López, che per dieci anni ha coordinato la registrazione delle collezioni, la realizzazione di mostre temporanee e le attività di restauro dell’eredità di Frida a Casa Azul dichiara:

«La mostra è una selezione visiva di momenti importanti nella vita di Frida Kahlo. É molto stimolante apprezzare le diverse fasi della sua vita, rivelando informazioni sulla sua cura personale, sull’intimità di incontri amichevoli, catturati magistralmente da famosi fotografi, nonché su momenti iconici nella storia del Messico e del mondo, come il ricevimento nel Porto di Tampico del rifugiato politico León Trotsky, dove era presente Frida. La selezione di “Ojos que no ven, corazón que no siente” ci permette di mettere in relazione la vicinanza di Rosa Covarrubias a Frida, così come mostra immagini inedite di Frida Kahlo nel murales che lo scultore Isamu Noguchi realizzò a Città del Messico. Sottolinea la fiducia che l’artista generò con il gallerista Julien Levy, colui che rese possibile la prima mostra personale dell’artista».

“Il Caos dentro”: un film 10D sulla vita di Frida Kahlo

Anche Palazzo Fondi, dall’11 Settembre 2021 al 9 Gennaio 2022, accoglierà una speciale mostra sempre dedicata a Frida Kahlo, dal titolo “Il Caos dentro”.

Durante l’esposizione, saranno esposti disegni inediti e pagine di diario e, per la prima volta, verrà presentato, in anteprima al visitatore e all’interno di un apposito spazio cinema, un film 10D con effetti speciali, dal titolo “Frida il viaggio”, che presenta la straordinaria vita di Frida Kahlo, partendo proprio dall’episodio del terribile incidente che subì all’età di 18 anni e che segnò profondamente la sua vita. In mostra ci saranno anche alcuni dipinti originali da collezioni private, mai esposti prima, come il Ritratto di Frida, che Rivera disegnò nel 1954, o come La Niña de losabanicos, eseguito sempre da Rivera del 1913, oltre ad alcuni disegni dell’artista messicano.

Maria Rita Balletta
Maria Rita Balletta
Studentessa di Giornalismo ed Editoria presso l'Università di Roma Tre. Appassionata di Cultura, Ambiente e Sport.
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