Règis Debray, uno dei più eminenti pensatori contemporanei nonché spiccato provocatore, ha messo a confronto le due città di Napoli e Venezia (confronto finora mai fatto tra la città di Pulcinella e la città dei Dogi) nella sua opera “Contre Venise” riservando, come tra l’altro si può istintivamente evincere dal titolo, parole sprezzanti nei confronti della “Serenissima”, riportando nell’incipit queste parole: “Possano queste rustiche osservazioni contribuire a liberare un paio di timorosi da ogni rimorso nei riguardi di gondole, vaporetti e imbarcaderi scricchiolanti”.
Bersaglio delle critiche di Debray non solo la città lagunare, ma anche i suoi visitatori e ammiratori: “Venezia è la volgarità della gente di buon gusto. In Francia, gli innamorati di Venezia che hanno il cuore fragile e portano la sufficienza all’occhiello, si sono molto risentiti”.
E qui il confronto con Napoli: “La Parigi chic è sconvolta. È da scompisciarsi dalle risa! Per curare la vostra “venezite”, cari dongiovanni da fine settimana e cari diplomatici decaduti, andate a Napoli! Napoli la truculenta, Napoli che ti salta al collo e non ti molla più. Napoli è carnale, frivola, rumorosa, sensuale, viva. Venezia ha odore di morte, con quelle gondole simili a catafalchi e quei palazzi decaduti, è un fossile. Il Duomo di Napoli è un luogo di culto, San Marco è una tappa turistica, un museo dove si fa la fila per entrare”.
“Ci sono chiese a Venezia, ma le messe si dicono a Napoli. Venezia è una città giocattolo, un simulacro che esiste solo attraverso gli occhi degli altri e smette di esistere se non ci sono visitatori. Da sola Venezia crolla e si deprime come un’attrice davanti ad una sala vuota. Napoli invece è la vitalità incarnata. Napoli è l’anti-Venezia, la città meno narcisista che ci sia, l’unica in Europa dove il mito si incontra per strada, dove il passato si vive al presente”.
Scopo di questo articolo non vuole essere assolutamente quello di screditare una città d’arte, storica e caposaldo culturale come Venezia, ricca di fascino, romanticismo e mistero, unicum nel suo genere e, in passato ma anche nel presente, crocevia commerciale, culturale e quindi punto d’incontro tra Occidente e Oriente: qui sono state semplicemente riportate le parole del pensatore francese, augurandosi che restino isolate a sé stesse in maniera tale da non contribuire al manifestarsi di episodi poco piacevoli riguardanti la nota diatriba Nord-Sud.
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