Domenico “Pippotto” d’Andrea, 38 anni, è evaso circa una settimana fa dal carcere di Perugia. Successivamente è stato ricatturato e, a distanza di una settimana, ha mandato una lettera ai familiari. Nella lettera, resa pubblica, Pippotto racconta della sua vita in carcere, e del peso psicologico che sta subendo restando nella struttura e a causa delle pressioni dei suoi carcerieri. Pippotto, in carcere per l’omicidio di Salvatore Buglione nel 2006, ha sempre professato la sua innocenza. Se così fosse non ci sarebbe da stupirsi per il peso che sta sopportando ormai da anni.
Nella lettera, Pippotto non nasconde la sua tentazione di suicidarsi a causa delle costanti pressioni. “Per questo gesto che io farò vi amerò per sempre, il vostro Mimmo”, ha scritto ai familiari, i quali ora sono preoccupati per le sue condizioni. I familiari raccontano di come Pippotto abbia già tentato il suicidio altre tre volte, e richiedono una revisione del processo dopo tanti anni e tante sofferenze patite da Domenico, incarcerato, a detta dei familiari, senza prove a suo carico.