Due ricercatrici dell’Istituto Nazionale Tumori ‘‘Pascale’’ di Napoli si sono rese responsabili di una scoperta che porterà la lotta contro il cancro a un livello superiore: un loro studio su virus e tumori, infatti, ha evidenziato un’omologia tra antigeni tumorali e antigeni virali. Spiegato in termini più accessibili, hanno constatato che l’aver contratto un qualsiasi virus nel corso della propria vita – non si parla solo di Covid ma anche di altri come quello influenzale, i papillomavirus o quelli erpetici – agevoli il corpo nel proteggersi dal rischio di sviluppare un cancro (o aiuta di molto a tenerne sotto controllo l’andamento nel caso in cui ci si fosse già ammalati) grazie agli anticorpi conseguentemente sviluppati.
L’intuizione delle due ricercatrici, Concetta Ragone e Carmen Manolio, ha superato i confini nazionali finendo sul The Journal for ImmunoTherapy of Cancer, una delle riviste scientifiche di immunologia più importanti del mondo. La chiave di (s)volta è la nostra memoria immunitaria: se un tumore presenterà antigeni simili o identici ai microrganismi che il corpo ha conosciuto in precedenza entrando a contatto con un certo virus, le cellule della memoria immunitaria potranno agire in maniera rapida ed efficace contro esso, aumentando in maniera esponenziale le probabilità di prevenirlo o di sconfiggerlo.