Una svolta inaspettata nel caso della morte di Tiziana Cantone, la 31enne che si sarebbe tolta la vita il 13 settembre del 2016 in un’abitazione di Mugnano, in provincia di Napoli, a causa della diffusione di alcuni suoi video privati. La Procura della Repubblica di Napoli Nord, infatti, ha disposto la riesumazione del cadavere della donna che dovrebbe avvenire nella prima decade di giugno.
L’incubo di Tiziana Cantone
Tiziana Cantone, 31enne di Casalnuovo di Napoli, inizia la sua storia tormentata nel 2015, quando inizia a circolare in rete un video in cui la ragazza viene filmata durante rapporti sessuali con alcuni uomini. A convincerla era stato il suo fidanzato dell’epoca, che le aveva chiesto di farsi filmare. Nel giro di poco tempo, i video diventano virali. Passano da whatsapp alla rete e in breve finiscono anche su un sito porno.
A diventare virali sono soprattutto le parole della ragazza, quelle stesse parole che poi la uccideranno, quando lei si rende conto di essere diventata oggetto di chiacchiere da bar.
Inizia così l’incubo: Tiziana decide inizialmente di non uscire più di casa, per non subire più la vergogna. Ancora decide di fuggire in Emilia Romagna e subito dopo in Toscana da alcuni parenti. Lontana da Napoli, pensa di farcela, ma anche lì, le persone la riconoscono per strada e ridono di lei.
Arrivano dopo tutto questo scappare via da Napoli: i primi tentativi di suicidio, prima con un’intossicazione da farmaci, poi con un tentativo di lanciarsi dal balcone, finché non decide di tornare a Napoli con la mamma e la zia.
Tiziana Cantone sceglie così di affidarsi ad un legale, perché i responsabili della diffusione di quei video vengano puniti. Chiede di cambiare cognome, ma il diritto le viene negato. Poco dopo la sentenza definitiva, la 31enne decide di impiccarsi con un foulard nell’abitazione della mamma, a Mugnano.
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