“Maturità t’avessi preso prima” cantava Antonello Venditti.
Ma prima di cosa? Probabilmente il grande Venditti si riferiva semplicemente al periodo della spensieratezza giovanile, ai primi amori, alle prime amicizie e al tempo che non si vuole perdere dietro ai libri ma solamente dietro ai propri sogni.
Se in quel lontano 1984 Antonello Venditti si immaginava quindi un ragazzo che, se non fosse stata la vigilia dei suoi esami, avrebbe potuto godersi la prima notte con la donna che ama, quest’anno invece i nostri maturandi potrebbero pensare solamente a quanto sarebbe stato bello prendersi la Maturità prima dell’emergenza Covid19.
Si perché per quanto la maturità sia sempre stato per tutti qualcosa di inspiegabile tra il miracoloso e l’imprevedibile, è altresì indubbio che nessuno si sarebbe mai immaginato di vivere una versione tanto inedita come quella di questi anni 2020-2021: delle maturità queste degli ultimi due anni che hanno imposto di dire addio a tutte le tradizioni studentesche, finora rispettate alla lettera.
E’ ufficialmente cominciata quindi la Maturità 2021: un esame che, come quello dello scorso anno, rimarrà nella storia e nella memoria collettiva. Dopo mesi di isolamento e didattica a distanza, a causa di una pandemia che ha messo in ginocchio gran parte del Pianeta, gli studenti tornano a scuola per affrontare gli esami di stato. Da soli, senza il tifo di amici e compagni di scuola, con mascherina e a debita distanza di sicurezza. Questa sì che è una prova di maturità! Ma alla consapevolezza di essere testimoni di un momento storico, si aggiungono anche dubbi, paura, pensieri e nostalgia verso quel mondo che stanno per abbandonare, senza poterlo salutare.
Eppure, nonostante i lunghi mesi di studi trascorsi in solitudine, i giovani, solitamente rumorosi, non sembrano urlare di rabbia. Studiano come possono e si preparano, adattandosi a questa nuova, assurda realtà.
I ragazzi che hanno affrontato gli esami di stato in piena emergenza Covid sembrano volerci insegnare che Maturità forse, significa proprio essere pronti ad affrontare anche questa difficile e surreale condizione.
Dunque ragazzi fatevi forza e tenete duro.
Perché … «questa notte è ancora vostra»!
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