Aveva una relazione con la moglie di un affiliato al clan, detenuto, e per questo doveva morire, nonostante fosse anche lui interno all’organizzazione.
Cinque persone, tra cui Antonio Abbinante, ritenuto dagli inquirenti il reggente dell’omonimo clan, sono state arrestate per tentato omicidio: avevano progettato di uccidere l’amante della moglie di un affiliato del clan, detenuto. Addirittura gli uomini del clan avevano già scavato la fossa.
E’ questo che gli uomini della camorra avevano architettato nei minimi dettagli. Cinque delle quattro persone devono ora rispondere anche di associazione mafiosa.
Arrestati gli Abbinante
Gli arresti sono avvenuti nella mattinata del 16 giugno 2021 nel quartiere di Scampia, ad opera della Squadra Mobile di Napoli , in esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia. Gli arresti stessi non riguardano solo Antonio Abbinante ma anche altri due familiari, Raffaele e Arcangelo, e Antonio Esposito e Salvatore Morriale. Su di loro pendono le accuse, gravissime, di associazione di stampo mafioso e tentato omicidio aggravato. Per i medesimi fatti è stata successivamente eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Paolo Ciprio.
La fossa
Le indagini hanno rilevato che i cinque avevano programmato l’omicidio dell’uomo nel dettaglio: la vittima sarebbe stata attirata con l’inganno in una zona isolata nelle campagne tra Marano e Arzano, nella provincia partenopea, dove gli era stata scavata addirittura già la fossa, nella quale il cadavere sarebbe stato occultato e, verosimilmente, mai più ritrovato. Il progetto omicida è stato però sventato dagli uomini della Squadra Mobile di Napoli, che hanno arrestato i cinque uomini. In un video, gli inquirenti hanno potuto catturare il momento in cui veniva scavata la fossa che avrebbe accolto il cadavere dell’infedele, a cui era già stato dato appuntamento sul posto, prima che i cinque uomini venissero arrestati.
L’indagine ha permesso agli inquirenti di venire a conoscenza in anticipo del piano del boss di uccidere l’affiliato, nonostante questi avesse negato la relazione con la moglie del detenuto, reo secondo il clan di aver violato il codice di comportamento, instaurando una relazione con la moglie di un altro affiliato.