Secondo la classifica sulla qualità della vita 2021, stilata da Il Sole 24 Ore, che stavolta ha preso in riferimento anche le fasce d’età, Napoli risulterebbe essere la città italiana meno vivibile per i giovani, in particolare per i bambini di età fino ai 10 anni, ma anche per coloro che hanno tra i 18 e i 35 anni.
Prendendo in esame anche le fasce di età, in particolare quella compresa tra 0 e 10 anni, Napoli figura nella classifica come la 107esima, ovvero all’ultimo posto in Italia. Non solo, la “Città del Sole”, come spesso viene chiamata, occupa l’ultimo posto, sempre in riferimento alla fascia d’età 0-10 anni, anche per spazio abitativo, ossia il rapporto tra la superficie media (in metri quadri) e gli abitanti medi del nucleo familiare.
“Non è un paese per giovani…”
Se Napoli come città vivibile figura all’ultimo posto, per quanto riguarda i bambini, la situazione non è delle migliori neanche per i giovani d’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Infatti, il capoluogo campano si posiziona 103esimo su 107 province. Ad incidere negativamente sulla qualità di vita dei giovani sono una serie di fattori: lo scarso numero di laureati tra i 25 e i 29 anni (Napoli è 92esima), il saldo migratorio totale (differenza tra il numero degli iscritti ed il numero dei cancellati dai registri anagrafici per trasferimento di residenza ogni mille abitanti, per cui Napoli è 94esima) e il rapporto tra bar e discoteche ogni 10mila abitanti tra i 18 e i 35 anni (Napoli è 94esima).
“… e nemmeno per vecchi.”
Per quanto riguarda, invece, la fascia over 65, ovvero quella degli anziani, Napoli è al 71esimo posto. Più nello specifico, Napoli si trova nelle ultime posizioni per quanto riguarda la speranza di vita a 65 anni (100esima), il numero di biblioteche ogni 10mila abitanti over 65 (94esima), numero di infermieri ogni 100mila abitanti (100esima) e mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso (92esima).
