Aurelio De Laurentiis dopo più di un mese dall’ormai famosa partita “Napoli-Verona”, rompe il silenzio.
Le parole del patron del Napoli in diretta da Roma.
Si parte tra Covid e Governo Draghi
“Tra poco pubblicheremo i calendari, ma chi ci garantisce? Io lo chiederei a Draghi, ma deve prendere atto che ci sono più di 30mln di italiani che trovano nel calcio una valvola di sfogo, l’80% di loro, ovvero 24 sono uomini che lavorano per il paese, allora perché tu ti disinteressi completamente al mondo del calcio che è una valvola di sfogo importante? Hai una grande credibilità in Europa, perché non convinci i tuoi colleghi a resettare tutte le partenze dei campionati posticipandone l’inizio ad una data per avere più serenità vaccinale? Perché in Europa non è nata una obbligatotietà ai vaccini e sento tanta gente che non vuole vaccinarsi e non ci pensa nemmeno, e chissà quanti di voi qui la pensano così. Sono 40 anni che c’è una legge sbagliata nel calcio, ma nessuno la cambia. Ci dovrebbe pensare il Governo, non la FIGC, ma il Governo non fa nulla.
Europei e ritiro
Tu arrivi alla fine di un campionato così negativo e complesso sulla tensione nervosa, giochi sul filo di lana un secondo, terzo o quinto, dove anche il risultato degli altri conta, dove sei stato già bastonato più volte durante l’anno in partite dove si meritava di più come resa, non che non ti hanno concesso, poi c’è l’episodio del Cagliari che già ci aveva creato patemi d’animo. Io non ho nulla da recriminare, è stato un anno e mezzo falsato, facendo un assist solo agli Europei. Ancora oggi stiamo stabilendo di partire dal 22 di agosto, anzi dal 20, senza sapere se avremo negli stadi il pubblico. Io vorrei tanto che alcuni miei colleghi dicessero che ho ragione, unire più squadre per non partire e farci sentire”.
Superlega
Perez non mi ha mai contattato. Non è che facendo un super torneo a 12, dove inviti tu gli altri hai risolto i problemi dell’economia del calcio. Bisogna fare un campionato europeo equilibrato, dove non si va a Montecarlo e ci si affida alle vecchie glorie per capire chi gioca con chi. Bisogna creare equilibrio. I 5 campionati più importanti sono quelli che fatturano di più, queste 5 nazioni meriterebbero un campionato assestante. Chi accede? I primi 6 di ogni campionato, tutti devono poter accedere se lo meritano. Questo garantisce l’aumento di fatturato per tutti. Questo la Uefa non ha saputo valutare. Bisognava partire da un’idea. Dovrebbe prevalere il buonsenso e se questo accadesse bisogna auspicare che tutti gli attori del problema e del sistema si possano sedere intorno ad un tavolo. Io non voglio offendere nessuno, ma se io faccio giocare la Juventus col Crotone, è difficile che quest’ultimo possa battere la Juventus. Veltroni nel ’96 disse che le società di calcio non sono dei club, ma società per azioni.