I carabinieri hanno identificato dopo 12 giorni il presunto responsabile di una sparatoria avvenuta ad Avellino dopo la semifinale di Euro2020. L’incidente lasciò tre feriti: il responsabile è un 55enne del posto, che secondo la ricostruzione avrebbe avuto l’aiuto del figlio diciassettenne. L’uomo, tale Ciro Casanova, è un dipendente della società “Irpiniambiente“: è stato arrestato nella tarda serata di ieri dai carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura locale. È successivamente finito in carcere, con le accuse di tentato omicidio plurimo, detenzione e porto illegale di arma da sparo con munizionamento. La posizione del ragazzo, che ha commesso i reati in concorso col padre, è attualmente al vaglio della Procura dei Minori.
Il fatto è avvenuto la notte tra il 6 e il 7 luglio. L’Italia aveva da pochi minuti battuto la Spagna ai rigori, assicurandosi alla partecipazione alla finale (che fu infine vittoriosa). Per le strade di Avellino c’era folla. Soprattutto il corso Italia era gremito di persone che stavano festeggiando davanti a un bar, nei paraggi della scuola Solimena. All’improvviso i presenti sentirono dei colpi di pistola, e nell’arco di pochi secondi tre persone rimasero a terra. Due di loro erano padre e figlio, e il 118 li accompagnò rapidamente all’Ospedale Moscati, dove li raggiunse anche il terzo ferito. I tre furono ricoverati ma non sono mai stati in pericolo di vita.
Una pattuglia della Guardia di Finanza fu la prima a intervenire: era nei paraggi per controllare i festeggiamenti. Subito dopo erano arrivati i carabinieri, che hanno poi preso le redini delle indagini. Avevano repertato anche sei fori di pistola in un’automobile parcheggiata vicino alle vittime. Nei giorni successivi recuperarono anche la pistola, di calibro 7.65. Le registrazioni di alcune telecamere di videosorveglianza hanno permesso l’identificazione dei responsabili: il motivo della sparatoria invece non è ancora chiaro, ma tra le ipotesi circola quella secondo cui la sparatoria sarebbe la vendetta per un precedente litigio in cui il figlio 17enne avrebbe avuto la peggio.
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