Lunedì 20 Settembre – Ultimamente il pensiero del politicamente corretto sta subendo in Italia diverse sfumature e diversi scopi. La cultura Woke sta influenzando anche la politica dei media?
Il mio politicamente scorretto giornaliero
È un qualsiasi pranzo del dopo scuola, quando la generazione Z torna a casa lanciando frettolosamente lo zaino. Solito obiettivo : accendere la TV. La mamma e il papà hanno appena finito di vedersi il telegiornale, e tu inizi il conto alla rovescia aspettando che finisca anche “studio aperto”. Tutti si alzano da tavola, ma tu rimani lì finché non parte “ C’è solo sesso e violenza in TV, quei cari e bei programmi ormai non ci son più”.
Era il non lontano 11 marzo 2010, quando Italia 1, dopo i cartoni di Dragon Ball e the Simpson, trasmetteva per la prima volta la sitcom di Family Guy o Griffin . Parte della generazione 2000 è molto legata alle creazioni di Matt Groening e Seth MacFarlane, molti di noi si divertono ancora oggi passando il pomeriggio a “maratonare” sul canale di mediaset.
È facile notare, dai Simpson ai neonati di South Park, che la base di questi programmi per “adulti” è l’irriverenza e il “politicamente scorretto”. Entrambi rappresentano quella sottile satira americana che non risparmia nessuno. Lo scopo della famiglia gialla più famosa di sempre (in seguito emulata dai diversi spin-off) , è sicuramente quello di rappresentare in modo universale alcune tematiche. La politica, l’abuso di alcol, la droga, il razzismo e la religione sono i piatti principali serviti per dipingere in maniera divertente la società odierna.
I nostri figli come Stan, Kyle ed Eric
Quindi, quando parliamo di animazione non facciamo sempre riferimento a quei programmi del vecchio Walt, pronti a rappresentare messaggi educativi ai ragazzi in maniera fantasiosa. Personalmente, sono cresciuto con Topolino ma anche con i vecchi e cari Homer e Peter. Per i miei genitori è stato difficile rispettare al meglio il “parental control” e devo ammettere che ultimamente sembra impossibile. La nuova generazione è rappresentata al meglio dalla banda di Matt Stone e Trey Parker, I quali attraverso la satira di South Park, hanno disegnato un gruppo di amici cresciuti troppo velocemente. Insomma, basta cambiare un canale per mettere il moralismo da parte e guardare in faccia alla realtà. Queste serie, iniziate negli anni 20 ( Betty Boop) dai fratelli Fleischer, riescono a raffigurare attraverso tutte le sfumature del black humor i vizi e difetti dell’uomo. Intanto, Walter Disney trasmise il suo modello solo dopo gli anni 20. Negli anni a venire, il mondo dei cartoni ha subito sempre più sviluppi e a seconda del proprio contenuto hanno subito censure o limiti di età per la visione. Ma, quanto può nuocere veramente la visione di quest’ultimi?.
Pillon Vs Peter
Una volta spiegati i diversi scopi dell’intrattenimento sitcom, non resta che chiarire le tematiche del politically correct e della sua influenza nel mondo della TV e dello spettacolo. Per iniziare, all’interno della televisione vi sono innumerevoli conflitti di interessi che riempiono la piazza mediatica italiana.
L’aspetto che sta condizionando le nuove generazioni, soprattutto quella “Woke”, è lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti grazie al mondo visione. Ultimamente la TV, a partire dai cartoni per bambini, riesce ad influenzare i propri telespettatori con alcuni valori.
È giusto che alcuni di essi vengano assimilati prima ed altri dopo. In poche parole, l’età conta. In Italia, il Comitato media e minori è pronto ad intervenire sui casi più gravi. Tra le autorità che ultimamente si sono dedicate al far rispettare alcuni valori in TV, troviamo l’ AgCom. L’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, poche settimane fa, ha multato l’ editore del canale Fox (Disney) per aver trasmesso una puntata della sitcom i Griffin poiché era “nociva allo sviluppo fisico, psichico e morale dei minori . L’azione dell’Agcom, è scattata dopo l’esposto dei due parlamentari della Lega : Roberto Calderoli e Daniele Belotti.
La puntata dei Griffin in questione, fu trasmessa lo scorso 12 marzo alle ore 18, fascia protetta. Il canale Fox di sky, inoltre, si trova al numero 100 lontano dai canali dedicati ai minori.
Gesù, Giuseppe e Maria
L’ episodio della sitcom rappresentava , come al solito, in modo satirico l’origine della nascita di Gesù. Apparentemente, la puntata non è piaciuta agli esponenti della Lega, i quali chiariscono “- Premessa, se un simile cartone animato fosse stato fatto su Maometto adesso avremmo una serie di ‘fatwe’, ovvero di condanne a morte perpetue. Trattandosi di Gesù e della Madonna nessuno se ne accorge o si indigna, noi però non possiamo tollerare quanto avvenuto ieri pomeriggio. Per questo abbiamo presentato un esposto all’Autorità per le Comunicazioni per presunta violazione norme a tutela dei minori per trasmissione episodio “Gesù, Giuseppe e Maria” della serie ‘I Griffin’ andata in onda venerdì su Fox.” Alla fine i parlamentari, con l’appoggio del senatore Simone Pillon, sono riuscito nell’intento facendo multare la Walt Disney company con 60 mila euro di multa. Inutile la difesa della Disney che ha affermato : “Secondo quanto prospettato nelle memorie difensive, “Fox” non è un canale tematico dedicato ai bambini.
La società evidenzia che “I Griffin” non è un prodotto per i minori, ma un prodotto di animazione concepito per un pubblico più maturo che si colloca nel filone stilistico e narrativo dell’animation comedy”. Si può sintetizzare il messaggio della lega contro la blasfemia dei Griffin in “l’educazione spetta ai genitori”? La neogenerazione si sta sviluppando attraverso la cultura Woke. Alle basi di essa rimbomba in particolare il fantasma del “politically correct”. Ma di cosa si tratta? “- L’espressione correttezza politica designa una linea di opinione e un atteggiamento sociale di estrema attenzione al rispetto formale, soprattutto nel rifuggire l’offesa verso determinate categorie di persone.” – da Wikipedia.
The End
Oggigiorno questa linea che tiene lontani i pregiudizi di ogni tipo sta assumendo , apparentemente, diverse forme. C’è chi afferma che sia una dittatura per zittire alcune voci, c’è chi la considera una giusta bilancia per pesare le parole, ed infine c’è chi lo usa come mezzo per guadagnare, difendendosi dall’ipocrisia degli altri per qualche visual. Alla fine, personalmente, lo considero un fantasma di un pensiero nato tanti anni fa durante la rivoluzione marxista. Ogni persona sfrutterà questa piaga sociale in qualche modo, ma multare solo una puntata (quando si dovrebbe far chiudere l’intera serie solo per il contenuto) della mia sitcom preferita per Blasfemia è una vergogna.