La Developer Academy è un successo e la Apple rinnova la partnership con l’ateneo federiciano almeno fino al 2025.
Era il ‘lontano’ 2016, quando Apple stipulò con l’Università “Federico II” un contratto di formazione accademica, che avrebbe portato al campus di San Giovanni a Teduccio l’Academy della multinazionale americana. Oggi, dopo cinque anni, non solo quel contratto è stato rinnovato, ma l’azienda di Cupertino ha raddoppiato il suo iniziale investimento nel progetto. I programmi della Developer Academy sono stati estesi, infatti, a 4 anni – il doppio dei precedenti due. Proseguiranno, quindi, fino al 2025.
Apple continuerà a formare le giovani menti nell’ambito delle applicazioni compatibili con i sistemi operativi dell’azienda, attraverso un programma che finora è stato davvero un successo. Sicuramente, un elemento chiave nel rinnovo di questa partnership è stata la capacità dell’università partenopea di saper creare un importante ‘giro’ di aziende, anche multinazionali, intorno al lavoro di Apple. Insomma, l’ateneo ha saputo sfruttare la grande opportunità di collaborazione con Cupertino, riuscendo a configurarsi come un partner solido e affidabile sul quale puntare.
Dal 2016, quando è nata l’Academy, sono stati circa 1.300 gli studenti che si sono formati attraverso il programma della Apple, come sottolineato dal Rettore Lorito. «Quello che era un progetto pilota – spiega il Rettore su LaRepubblica – si è andato consolidando al punto da mettere la firma per i prossimi 4 anni, fino al 2025». Lorito ha, poi, sottolineato i risultati concreti raggiunti dagli studenti, evidenziando che «[d]al 2016 ad oggi sono state sviluppate, dai ragazzi dell’Academy, circa 800 app. E 125 hanno guadagnato il mercato approdando sull’app store».
Classe 2021/2022
Gli studenti che hanno iniziato l’anno accademico 2021/2022 – quasi 300 – sono entusiasti di poter rientrare finalmente in presenza, dopo la difficile esperienza della pandemia. In generale, però, sono due i dati che emergono più significativamente dalle nuove iscrizioni: la crescente presenza delle donne e l’internazionalizzazione della platea.
Quanto al primo, le donne ormai rappresentano il 30% degli iscritti all’Academy. Il che rappresenta un dato particolarmente rilevante, soprattutto se consideriamo il campo ICT. Molte, poi, sono straniere, il che ci collega al secondo dato: l’internazionalizzazione. Sì, perché quest’anno la quota di studenti di nazionalità non italiana si aggira intorno al 25%. Gli alunni dell’Academy provengono da ben 20 Paesi, europei e non. Tra questi ultimi, come ricorda Lorito, Argentina, Australia, Brasile, Cina, Hong Kong, India e Russia. Insomma, il campus di San Giovanni sta assumendo una connotazione straordinariamente internazionale.
E anche insolitamente ‘umanistica’, a dire il vero, come tiene a precisare il Rettore. Gli studenti dell’Academy, infatti, tendono ad avere un background culturale più orientato alle scienze umane e sociali, invece che una formazione in campo prettamente scientifico. Ciò spinge il Rettore a rammentare «l’idea originaria del nostro fondatore, l’imperatore Federico II, che aveva concepito l’università come un crogiuolo di culture, lingue, sensibilità».
Il programma “Alumni”
Oltre a puntare ancora una volta sulla formazione dell’Academy, l’azienda di Cupertino ha anche lanciato il programma Alumni, al fine di fornire agli ex-studenti tutte le risorse necessarie per massimizzare le proprie prospettive di imprenditorialità. In particolare, gli alumni (ex-alunni) dell’Academy potranno prendere parte ad iniziative di networking e formazione continua, nonché collaborare con diverse ONG. Importanti esempi in questa direzione sono la collaborazione con Barefoot College, che opera in India, Africa e Sud America, per la quale sono richiesti software che incentivino la formazione delle donne con reddito basso residenti in aree rurali; e quella con la cooperativa sociale Spazio Vita Niguarda, con applicazioni che forniscono servizi socio-sanitari e di reinserimento in comunità per persone con disabilità.
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