De Luca junior (figlio di Vincenzo De Luca) ha vinto una selezione a chiamata riservata a ricercatori interni, bandita dall’Ateneo laziale nel cuore dell’estate del 2020, apparsa sull’albo pretorio internet il 31 luglio 2020, scadenza per le domande il 31 agosto successivo.
La commissione esaminatrice lo ha dichiarato idoneo e basta. Senza comparare il suo curriculum e le sue pubblicazioni con quelle degli altri candidati. Ma non gli ha riservato un trattamento di favore: semplicemente, altri concorrenti non ce n’erano. Piero De Luca era l’unico aspirante all’incarico.
«De Luca non è soltanto abilitato ma può lustrarsi del titolo di professore. Associato, di seconda fascia, poco importa. È un docente universitario di Cassino. Di ruolo. Ha fatto carriera mentre era in aspettativa e, come è ovvio, non bazzica da anni un’aula universitaria. Tutto normale, tutto lecito».
«Degna di segnalazione è anche un’altra circostanza: i cinque professori di ruolo selezionati a Cassino con lo stesso bando vinto da De Luca – due a Giurisprudenza ed Economia, uno a Lettere e due a Scienze Umane – hanno tutti ottenuto l’incarico senza concorrenza. Numero di domande pervenute per ogni cattedra: una»
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