“La scuola cattolica” vietato ai minori di 18 anni, ma la censura non era stata abolita?

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Oggi esce al cinema “La scuola Cattolica” di Stefano Mordini, il film che ripercorre il massacro del Circeo.

Il film, presentato fuori concorso alla Biennale di Venezia era stato inizialmente vietato ai minori di 14 anni, ma nelle ultime ore il film è stato censurato è stato vietato ai minori di 18 anni dalla Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche del ministero della Cultura perché, come si legge nella motivazione, vi è una “sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice».

In particolare, scrive il ministero nella nota pubblicata: “i protagonisti della vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si trovano coinvolti (incapaci di intendere e di volere ndr). Questa lettura che appare dalle immagini, assai violente negli ultimi venti minuti, viene preceduta nella prima parte del film, da una scena in cui un professore, soffermandosi su un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un’interpretazione in cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente messi sullo stesso piano”.

La decisione ha lasciato perplessi diversi esponenti del mondo dello spettacolo, appassionati di cinema e giornalisti, che hanno letteralmente inondato il web con post di indignazione. Inoltre coloro che hanno visto il film a Venezia, si sono dissociati dal pensiero e dalla conseguente decisione del ministero. Vi riportiamo come esempio il post di una delle protagoniste, Benedetta Porcaroli.

Ricordiamo che la pellicola rievoca il delitto del Circeo, presentando la vita e le storie dei ragazzi dell’alta borghesia romana alunni di una scuola cattolica esclusiva e ricostruendo sia il clima dell’epoca che l’ambiente dell’istituto. Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira nella notte tra il 29 e 30 settembre 1975 violentarono Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, che morì per le sevizie, in una villa della famosa località di mare vicino Roma.

Ma il punto è un altro: il 5 aprile 2021 il ministro Dario Franceschini annunciava l’abolizione definitiva della censura cinematografica, quindi, perché il film “La scuola cattolica” è soggetto a questa restrizione?

Il film è stato vietato ai minori di 18 anni per valutazioni di tipo “artistico-espressivo”, in contrasto con la norma 1963 che va ad elencare: “gli elementi scenico/narrativi che possono determinare l’applicazione del divieto di visione ai minori, e tra i quali non è di certo inclusa la tematica di un film”, ma non è stato soggetto a tagli o modifiche, quindi non si può parlare di “censura cinematografica“.

La Warner Bros, azienda produttrice del film, rimarca la natura della motivazione che va a limitare difatti la libertà artistica ed espressiva degli autori.

Il Ministero rispedisce al mittente l’accusa di censura: «Lo stesso Ministero della Cultura, paradossalmente pure finanziatore del film, sottolinea come La scuola cattolica esca in sala, quindi senza censura e senza tagli, ma con uno dei divieti previsti anche dalla nuova normativa a tutela dei minori», come riporta la ricostruzione del Giornale.