Dalla settimana prossima il green pass – o ‘certificazione verde’ in italiano – invaderà anche i luoghi di lavoro, rivelandosi obbligatorio per chiunque abbia intenzione di svolgere la propria professione in un luogo chiuso e ristretto. Una mossa che non soltanto ci permetterà di avvicinarci più in fretta alla fine della pandemia ma che allo stesso tempo ci farà sentire più tutelati perché prova di avvenuta vaccinazione.
In concreto, a partire dal 15 ottobre la certificazione verde dovrà essere esibita da tutti coloro che lavorano nell’amministrazione pubblica, nell’area della magistratura – senza, non si potrà accedere a tribunali e uffici giudiziari. Al momento sono esclusi da questo provvedimento avvocati, consulenti, periti, testimoni e parti del processo – e nel privato.
I lavoratori e le lavoratrici sprovvisti di green pass saranno considerati assenti ingiustificati: non perderanno la loro posizione ma non potranno percepire lo stipendio. Nel caso in cui dei controlli effettuati dalle autorità portassero a galla l’assenza del certificato da parte di lavoratori presenti, scatterebbero multe oscillanti tra i 600 e i 1.500 € per loro e tra i 400 e i 1000 € per i datori – per questi sarà necessario che vengano attuate altresì tutte le norme di sicurezza volte a prevenire eventuali contagi.