Nessun rimprovero dovrebbe condurre a un suicidio, non importa quanto un genitore possa essere arrabbiato con un figlio. Nessuna madre e nessun padre vuole il male della propria prole e in casi come questo c’è da chiedersi se non sia stato un sotterraneo malessere – dovuto a ragioni su cui occorre ancora fare chiarezza – la causa alla base di un gesto così estremo.
L’atto finale della vicenda che ha visto interessato il giovane ragazzo di 19 anni di San Salvatore Telesino, città in provincia di Benevento, che nella giornata di ieri si è sparato dopo aver subito una ramanzina dai suoi genitori per essere rientrato a casa tardi la sera prima, arriva perciò come un pugno allo stomaco. La corsa in ospedale, infatti, è scattata immediatamente dopo che il giovane ha preso la pistola – legalmente detenuta in casa – del padre e l’ha puntata su sé stesso prima di premere il grilletto.
Nel pomeriggio di oggi il reparto di rianimazione dell’«Ospedale del Mare» ne ha purtroppo dichiarato l’ora del decesso. Nonostante il forte impegno dei medici nel salvargli la vita, non c’è stato nulla da fare.