Botta e risposta serrato a “Otto e mezzo” (La7) tra il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio e la conduttrice della trasmissione, la giornalista Lilli Gruber, su un passaggio del nuovo libro dell’ex leader del M5s, “Un amore chiamato politica”, nel quale spiega che è stato definito omosessuale per discredito politico durante la campagna elettorale del 2018.
Gruber gli ha chiesto:
“Ma nel 2021 lei pensa veramente che sia un discredito essere gay? C’è una ‘excusatio non petita’. Perché ha sentito il bisogno di chiarire?”.
Di Maio ha risposto:
“Prendo la sua domanda come provocatoria. Io nel libro prima di tutto ho scritto che non mi sono offeso quando mi hanno dato dell’omosessuale. Ma era semplicemente una notizia non vera, perché io sono eterosessuale e felicemente fidanzato”.
E la giornalista ha incalzato:
“Ma dice che hanno usato questa cosa per attaccarla?”
Mentre il ministro ha replicato così:
“Certo. L’hanno utilizzata nella campagna elettorale del 2018 diversi personaggi della politica e del giornalismo”.