giovedì, Settembre 19, 2024
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È la tela più grande del mondo e si trova a Maddaloni

Con una lunghezza di 65 metri ed un’area di 720 mq circa è considerata la tela più grande del mondo. Fu realizzata dai fratelli Funaro verso metà del ‘700 e si trova a Maddaloni, precisamente nel Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, che in origine era un Convento francescano mentre, ad oggi, è l’Istituzione scolastica più antica della Provincia di Caserta, voluta da una legge di Giuseppe Bonaparte del 1807.

Qualche cenno storico…

Si dice che la sua fondazione di debba allo stesso San Francesco d’Assisi, il quale, di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa, decise di fermarsi a Maddaloni per pregare al Santuario di San Michele, a cui era molto devoto. Col trascorrere del tempo e data la precarietà dei materiali iniziali, il rudimentale edificio originario del 1200, fatto di rami, tronchi e fango, è ormai andato distrutto, ma restano tracce della sua esistenza in scritti religiosi dell’epoca e negli affreschi del chiostro originale del complesso cinquecentesco, rinvenuti pochi anni fa perché seppelliti dai detriti del terremoto del 1694.

… e presente.

Il Convitto è ad oggi la sede di quattro scuole: Scuola Primaria, Scuola Secondaria di I grado, Liceo Classico, Liceo Classico Europeo. Non solo, nel complesso si trova anche la Biblioteca Comunale, tra le più attive e funzionali del territorio.

Il progetto della tela, ricoprente interamente il grande  salone rettangolare, venne commissionato in parallelo ai lavori per la Reggia di Caserta. Questa magnifica tela del 1756, realizzata oltre due secoli fa dai fratelli Funaro, continua ad affascinare coi suoi giochi prospettici che allargano illusoriamente ed in verticale lo spazio della sala, tra i quali sono raffigurate le tre allegorie del Trionfo della Fede sull’Eresia.

Qualche dettaglio della tela dei fratelli Funaro

Qualche curiosità

Approfittando delle riprese di Mission Impossible nella Reggia di Caserta, Tom Cruise ha effettuare diversi tour guidati nel territorio casertano, tra cui anche una visita al Convitto. L’immensa tela che ricopre uno dei suoi soffitti non è passata inosservata nemmeno agli occhi del famoso attore che, impressionato, ha donato 25mila euro per il suo restauro, in particolare per la tela secondaria, più piccola e situata in un salone adiacente, che versava in pessime condizioni.

Nonostante la sua bellezza e il suo valore artistico e storico, questa tela è però oggi quasi dimenticata. Non solo, a causa di infiltrazioni pregresse, la tela rischia di essere permanentemente danneggiata. Sarebbe un peccato e si rischierebbe che un tale bene, di cui tutti potrebbero fruire, restasse solo questo: un primato, per altro, non certificato.

Maria Rita Balletta
Maria Rita Balletta
Studentessa di Giornalismo ed Editoria presso l'Università di Roma Tre. Appassionata di Cultura, Ambiente e Sport.
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