Tre mesi interi per riscoprire l’universo femminile nell’arte barocca napoletana. Dal 9 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022, infatti, nella Cappella Pontano e nella Chiesa del Santissimo Salvatore in via Tribunali a Napoli si terrà la mostra “Monne e Madonne. Il corpo e le virtù femminili”.
Riguardante principalmente pittori del barocco napoletano, la mostra vedrà esposti sculture e quadri di proprietà della Fondazione De Chiara De Maio, i quali ruotano intorno all’universo femminile. Opere di Luca Giordano, Paolo De Maio, Francesco Guarino, fino ad arrivare a Botero e Monzú che celebrano la virtù e bellezza femminile in un luogo estremamente simbolico.
«I termini “monna” e “madonna” sono strettamente legati. Madonna è un titolo d’onore che si usava dal Medioevo in poi parlando di una donna tra le classi più abbienti e che in tempi più recenti ha come riferimento unico la Vergine Maria. L’etimologia è infatti “mia donna”. E monna ne è la contrazione. Monna e madonna quasi si confondono e diventano nella mostra il desiderio di recuperare lo sforzo dei pittori di esaltare della donna l’armonia fisica o la forza dei sentimenti».
Organizzata in collaborazione con l’associazione Pietrasanta onlus, la mostra si svolge nella cappella Pontano e nell’adiacente chiesa del Santissimo Salvatore in via Tribunali ed aderisce al progetto “L’arte finanzia l’arte”. Con un piccolo ticket d’ingresso di 5 euro, i visitatori potranno infatti contribuire a finanziare il restauro del “martoriato” pavimento maiolicato quattrocentesco della cappella.
In mostra ci saranno ventidue opere divise in due sezioni: da un lato la bellezza del corpo, dall’altro i valori dei sentimenti e del comportamento femminile. In particolare, nella cappella Pontano la dedica è alle fattezze anatomiche della donna, mentre sono evocate le virtù nella chiesa del Santissimo Salvatore. Il punto di vista sarà quello maschile.
Fra le opere in esposizione, il “San Sebastiano e le pie donne” di Luca Giordano, il “Martirio di Sant’Orsola” di Flippo Vitale, “Mosè salvato dalle acque” di Antiveduto Gramatica e le più recenti “La morte di Cristo” di Giacomo Manzù e un disegno inedito di Fernando Botero del 1963 dedicato alla Gioconda. In esposizione anche sei sculture lignee di Madonne svestite che risalgono ai primi decenni del Settecento.