“Federico II” primo ateneo a sperimentare Hybrid Learning Spaces in realtà mista. Barone: “Ateneo pronto a ripensare nuova didattica ibrida”.
Parte da Napoli la spinta propulsiva verso il futuro del cosiddetto ‘metaverso’. L’Università di Napoli “Federico II” è, infatti, il primo ateneo italiano a sperimentare Hybrid Learning Spaces, un sistema di didattica ibrida proposto per alcuni corsi di laurea. Si tratta dell’applicazione sistematica della didattica partecipata e laboratoriale, ma in realtà mista. Un connubio tra reale e digitale che mira a scavalcare i confini del tempo, rendendo la didattica più accessibile, inclusiva, ibrida.
Creata e sviluppata da Hevolus Innovation e Microsoft Italia, Hybrid Learning Spaces include vere e proprie aule virtuali immersive, che permettono agli studenti di fruire delle risorse didattiche in presenza e da remoto, attraverso le lezioni e il supporto di laboratori olografici. Insomma, una rivoluzione che parte dall’università, in cui il mondo fisico e quello digitale si intrecciano dando vita a nuove esperienze di apprendimento.
La rivoluzione ibrida post-pandemica
Facile intuire le grandi potenzialità di questa nuova forma di didattica, che sicuramente deve molto all’accelerazione verso il digitale e alla scoperta di nuove forme di learning esplose durante la pandemia di COVID-19. Potremmo definirla una rivoluzione ibrida della didattica, che anticipa un cambio di paradigma nel settore dell’istruzione, sfruttando in maniera intelligente la disponibilità di nuove tecnologie. Ma anche l’esperienza sviluppata in seguito alla pandemia che, diciamolo, ci ha obbligato a fare i conti col futuro.
Un futuro sempre più orientato al metaverso, nel quale l’esperienza del customer – o, nel caso della didattica, dello studente – diventa centrale. Un termine fantascientifico usato nella letteratura degli anni ’90 del secondo scorso che, come diverse altre ‘finzioni letterarie’, potrebbe essere in procinto di diventare realtà. Di metaverso, infatti, aveva parlato anche il CEO di Microsoft, Satya Nadella, durante Ignite 2021, suggerendo come sia prioritario incentivare l’uso del cloud per concretizzare e incrementare le esperienze condivise tra il mondo fisico e digitale.
In perfetta linea con questa prospettiva è la sperimentazione della didattica in realtà mista. Questo è “un momento storico di grandi cambiamenti e opportunità” anche per Elvira Carzaniga, direttrice della divisione Education di Microsoft Italia, la quale evidenzia come si stia tornando a “puntare sui giovani vero motore della crescita futura del nostro paese, investendo sulla loro formazione e sullo sviluppo di nuove competenze”.
Hybrid Learning Spaces alla “Federico II”
“L’Università Federico II vuole mettere a disposizione dei propri studenti tecnologie innovative per la didattica”, ha affermato Giovanni Barone, responsabile divisione sistemi dell’ateneo napoletano. “Dopo aver gestito il periodo dell’emergenza con la didattica a distanza – ha continuato Barone – l’Ateneo è adesso pronto a ripensare una nuova didattica ibrida: per questo ha subito colto l’opportunità di sperimentare e valutare gli Hybrid Learning Spaces per alcuni corsi”.
“Siamo convinti che questo progetto sviluppato insieme a Microsoft possa aiutare il settore istruzione e formazione ad avvicinarsi in modo nuovo ai giovani anche fornendo competenze specifiche sulle tecniche di team collaboration fondamentali nel mondo del lavoro”, ha specificato Antonio Squeo, CEO di Hevolus Innovation, azienda specializzata in phygital customer experience e ricerca e sviluppo di modelli business innovativi, partner internazionale di Microsoft per la Mixed Reality.
“In questo scenario, il digitale ha un ruolo chiave di abilitatore di nuove esperienze ibride di didattica e le nuove tecnologie possono contribuire a premere l’acceleratore su questa trasformazione già in corso”, ha spiegato Elvira Carzaniga. La nuova soluzione messa a punto in collaborazione con Hevolus – ha specificato la direttrice – ne è una dimostrazione concreta. L’Università Federico II di Napoli ha intrapreso con Microsoft un percorso di innovazione e trasformazione digitale ormai da tempo e la sperimentazione di questa soluzione conferma la volontà non solo di continuare, ma anche di accelerare questo cammino e consentire così agli studenti di oggi di diventare professionisti, pronti ad affrontare le sfide del prossimo futuro”.
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