“Oggi in questo Consiglio non ci saranno interventi di maggioranza e minoranza, ma di cittadini preoccupati per la loro città e quello che potrebbe accadere. Oggi ragioniamo di una norma nazionale, della cui efficacia si dovrebbe discutere e concretizzare con l’accordo che il sindaco dovrà fare con il Consiglio dei ministri. Un risultato raggiunto in maniera trasversale quello dell’assessore Barretta, che riconosce il contributo ricevuto da tutte le componenti politiche sia a livello cittadino e nazionale”, dice Maresca complimentandosi con l’assessore.
“Oggi è in discussione una norma che è un risultato significativo per la città, il massimo possibile nella situazione di tecnicismo che impegna ben 14 commi della legge di bilancio. Frutto di un’operazione di raccordo e sintesi su tanti punti. Un percorso che, pur essendo forse il migliore raggiungibile, tuttavia non è e non sarà sufficiente. Non ci rimangiamo una parola di quelle contenute nella norma, approvata il 30 dicembre scorso dal Parlamento, perché all’articolo 572 è prevista una possibilità alternativa. Prevede cioè una serie di ipotesi alternative per la copertura economica che il governo richiede alla città. Ma il principale impegno che il governo ha richiesto alle città non deve essere quello di aumentare le tasse.
Non può passare il messaggio: ti do dei soldi e tu mi assicuri che aumenti le tasse ai cittadini. Vi chiedo perciò che lo sforzo sia di capovolgere il ragionamento, e non è questione demagogica, che noi non facciamo. Ma la preoccupazione di chi immagina che sia il messaggio sbagliato che possa passare ai cittadini. Che forse non comprendono l’attenzione che noi abbiamo sul debito, o sull’entità di questo. Però noi non possiamo fare passare il messaggio che si va ad incidere in maniera semplicistica aumentando le tasse.
Perciò si devono esperire in maniera efficace e completa tutte le altre opzioni consentite dalla legge, lasciando come ultima ratio l’aumento delle tasse.
Approfittando tra l’altro del dato temporale: un impegno che noi non dobbiamo prendere è quello sulle cadenze temporali degli interventi. Auspico che da quest’aula non esca l’impegno di un aumento delle tasse entro il 2023 o 2024. L’eventuale impegno deve essere procastinato in maniera più lontana nel tempo possibile. Credo che si possa ragionare su programmi che diventino almeno triennali. Quello sarà il momento in cui potremo valutare come stanno andando gli interventi di risanamento del debito “.
“Vi riporto poi uno studio dell’unione dei giovani dottori commercialisti che hanno analizzato l’impatto dell’aumento delle tasse regionali, che determinerà un aggravio nelle tasche dei cittadini che va dai 100 ai 232 euro. Nell’accordo si dovrà ricordare al governo che deve impegnare anche la Regione Campania per sostenere le casse del Comune. E questo è l’interesse di tutti i cittadini napoletani. Non è giusto che a pagare siano sempre gli stessi. Più saremo convincenti rispetto anche alla valorizzazione del patrimonio, che non significa necessariamente vendita e dismissione, più riusciremo a fare sentire la nostra voce. Ringrazio i colleghi di minoranza, con cui abbiamo condiviso questo sforzo. Sulla gestione del patrimonio serve subito un piano, a partire dalle case popolari. In questo caso dobbiamo combattere subito i fenomeni di illegalità spesso gestiti dalla criminalità organizzata. Su questo tema rischiamo di avere il danno e la beffa: non ricevere quanto dovuto e che le case siamo occupate dai clan. Non dobbiamo nasconderci, come ha detto Lamorgese, sul fatto che esiste un’emergenza criminalità nella nostra città. Demanio e patrimonio marittimo, poi, è anche una fonte di reddito per troppi anni abbandonata. Per i fitti passivi: impiegare quei beni, anche quelli provenienti dalla confisca antimafia. Un buon padre di famiglia non mette mai le mani nelle tasche dei propri figli. Questa è la sollecitazione.
Si rifletta poi sulla necessità di individuare un serio organismo di gestione: di questo c’è bisogno per risanare una azienda ( il Comune) che ha un buco di 5 miliardi. Da bravi padri di famiglia dobbiamo anche garantire il futuro dei nostri figli, che stiamo oggi impegnando per i prossimi 21 anni. Il nostro obbligo è di individuare percorsi virtuosi e progetti condivisi”- conclude il consigliere comunale di opposizione.