Valerio Braschi, il cuoco santarcangiolese vincitore del sesto Masterchef, oggi a capo della cucina del Ristorante 1978 di Roma, ha realizzato la pizza marinara in bustina riscuotendo un grandissimo successo tra i buongustai. Non è nuovo a questi colpi di genio, Braschi: in passato c’è stata la carbonara da bere e poi la lasagna in tubetto.
Niente pomodoro accarezzato dall’olio, niente cornicione più o meno bruciacchiato, almeno all’apparenza. Perché nella bustina, che sta nel palmo di una mano – “interamente commestibile anche la ‘carta’ che avvolge” – c’è proprio tutto quello che una marinara deve avere: “Crema di pomodoro, aglio e origano disidratati e bordi di pizza polverizzati. Poi la bustina di foglio di riso viene termosigillata ed ecco il risultato”, ha raccontato lo chef a Rimini Today, spiegando che i suoi piatti non sono provocazioni, ma restano aderenti alla tradizione: “L’importante è che se, come in questo caso, propongo una pizza marinara al di là di tutto il sapore sia quello”.
La foto della nuova creazione di Valerio Braschi, pubblicata come detto dallo stesso chef sulla sua pagina Facebook, ha guadagnato in poche ore oltre un migliaio di like, ma ha anche generato una pletora di commenti molto eterogenei.
Da un lato, ci sono coloro coloro che sono a favore della sperimentazione e che associano a Braschi l’appellativo di genio. Diversamente, altri gridano al sacrilegio perché la pizza è ben altro, la pizza non si tocca.
D’altronde, è lo stesso Braschi, nella didascalia della foto, a chiedere al suo pubblico: “E a voi piace la pizza?”.
Molti subito hanno espresso la propria opinione, tra favorevoli e contrari, ed altri avranno deciso prima di assaggiare.