Pier Paolo Pasolini, scrittore, giornalista, poeta e regista rivoluzionario in un’Italia ancora troppo chiusa per apprezzare la sua arte, nasceva a Bologna il 5 marzo 1922 e venne ucciso a Roma il 2 Novembre 1975 all’età di soli cinquantatré anni, una morte senza ancora verità.
Per celebrare il centenario della sua nascita, vogliamo soffermarci su “Comizi d’amore”, il docufilm con cui racconta la sessualità e il sentimento dell’Italia del 1965 e soprattutto l’importanza della libertà di amare.
Il nostro Paese ha affrontato il dopoguerra e si ha voglia di leggerezza e libertà di sperimentare, sentire e vivere. Pasolini da un po’ di tempo ha un chiodo fisso: conoscere le opinioni degli italiani sulla sessualità, l’amore e il buon costume e vedere come sia cambiata negli ultimi anni la morale del suo paese. Nasce in questo modo l’idea rivoluzionaria e moderna di intervistare uomini e donne, adulti e ragazzini, contadini e studenti di tutto il Paese sui vizi e i tabù. Il risultato sarà un film documentario, didattico quasi, potente e, per l’epoca, scandaloso sulle abitudini e sulla concezione sessuale delle persone.
In “Comizi d’amore” vengono affrontati temi come il concepimento, l’onore, la differenza tra i sessi, la prostituzione e i sentimenti. Per realizzare questo film Pasolini stesso scende per strada e intervista la gente e si fa strada tra l’imbarazzo, la paura di esprimersi e l’ipocrisia delle persone.
Pier Paolo Pasolini non ebbe vita facile, il suo essere rivoluzionario e anticipatore della modernità in un’Italia ancora troppo legata alla rigida ideologia cattolica non gli permise di essere apprezzato quanto meritava, oltre al fatto che fu giudicato per la sua omosessualità. Era un personaggio scomodo per molti, subì numerosi processi, quasi sempre per aver presentato opere e temi considerati immorali.
Nel 1955 pubblicò il romanzo “Ragazzi di vita” che gli valse nel 1956 una querela per “letteratura oscena” ma proprio con questo romanzo divenne figura centrale per la cultura italiana. Nel 1958 pubblicò “Una vita violenta” e nel 1961 esordirà come regista con il film “Accattone”. Pasolini sarà anche poeta potente e pubblicherà le raccolte “Poesie a Casarsa, “La meglio gioventù”, “Le ceneri di Gramsci”, “La religione del mio tempo” e “Poesia in forma di rosa”.