sabato, Novembre 23, 2024
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Guerra in Ucraina, sotto attacco russo anche giornalisti Sky

Alcuni giornalisti della troupe feriti dagli attacchi russi vicino a Kiev

Lo scorso lunedì una troupe di Sky UK è stata vittima di un attacco dell’esercito russo vicino a Kiev. Il corrispondente Stuart Ramsay e l’operatore di camera Richie Mockler sono rimasti entrambi feriti. L’attacco alla troupe di 5 operatori e giornalisti inglesi manifesta quanto precaria sia la situazione in Ucraina, dove anche zone considerate a basso rischio come quelle destinate al soggiorno dei giornalisti possono essere bersaglio degli attacchi russi in qualunque momento. I giornalisti inglesi attaccati sono la dimostrazione di come la guerra in Ucraina possa cambiare repentinamente e in maniera spaventosamente rapida i propri target.

La testimonianza della troupe

La troupe vittima dell’attacco non si è fermata, ma anzi ha condiviso con i lettori inglesi la cronaca di ciò che è diventata la vita in Ucraina da 10 giorni a questa parte.

Ora che anche le zone di campagna non sembrano più essere al sicuro dalle bombe russe e le strade sono circondate da trincee costruite nel giro di una notte, gli spostamenti sono diventati molto più faticosi. I checkpoint da superare sono aumentati e i controlli diventano sempre più tesi. È una tensione costante quella che sta vivendo la terra ucraina, aumentata esponenzialmente negli ultimi giorni. E poi il rumore delle sirene, mortale colonna sonora, che anticipa quello ancora più devastante delle esplosioni che, ormai, sono sempre più numerose.

Ma una di queste esplosioni, diventate a questo punto della guerra all’ordine del giorno, è diversa dalle altre: la troupe di Sky era troppo vicina, non al sicuro in una zona che, invece, avrebbe dovuto esserlo affinché potessero svolgere il loro lavoro con cauta serenità.

Cronaca dell’attacco

Dopo quell’esplosione, Ramsay dice che “il mondo si capovolge”. A bordo della loro auto, i giornalisti inglesi finiscono sotto l’attacco dei proiettili russi. L’auto in cui viaggiavano non può muoversi, intorno ai due giornalisti c’è vetro frantumato, i loro attrezzi di lavoro sono sparpagliati tutt’intorno. A chi li attacca non importa il fatto che il gruppo stia gridando di essere dei giornalisti: l’attacco continua. Chi può abbandona l’auto e striscia verso le trincee, chi non ci riesce viene colpito, come Ramsay e Mockler.

Ma all’improvviso, tutto si ferma. Il silenzio trionfa sull’assordante rumore dei proiettili. I 5 giornalisti sono tutti vivi e credono che sia un miracolo. Più tardi verrà detto loro che si trattava di un’imboscata di alcuni soldati russi in ricognizione. Un loro attacco a una troupe di giornalisti sarebbe totalmente ingiustificato, ma questo dimostra quanto subdola la guerra in Ucraina si stia rivelando.

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