sabato, Novembre 23, 2024
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Allo Spazio NEA di Napoli, l’esposizione pro Ucraina «Putin my putain» dell’artista americano Ryan Mendoza

Attraverso il titolo di “Putin my putain”, l’artista americano Ryan Mendoza dà vita a un’opera pro Ucraina. Assieme al suo gallerista Luigi Solito, Mendoza sceglie come luogo per l’installazione lo storico Spazio NEA, crocevia del centro antico a pochi metri dall’Accademia delle Belle Arti, il Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella, il Museo Archeologico Nazionale, la BRAU – Biblioteca Universitaria della “Federico II” e le celebri mura greche che emergono nella piazza dedicata a Vincenzo Bellini. Un evento che, oltre ad essere una chiara e netta posizione, vuole anche essere un tentativo di “cessate il fuoco”.

Un’opera, quella di Mendoza, che si pone in risposta all’appello di qualche giorno fa dello scrittore Andrei Kurkov, il quale ha chiesto agli artisti, soprattutto americani e tedeschi, di prendere posizione sulla guerra scatenata da Putin. Così, il pittore americano ha recuperato parte della sua ricerca iniziata circa sei anni fa col suo viaggio a Mosca, dove già all’epoca criticò Putin e lo lo sfidò, intitolando un’opera “Putin my putain”. Con questo titolo, che è un gioco di parole, un’assonanza (in francese “putain” significa “p*****a”), Mendoza vuole mostrare come l’oppressione e la censura non debbano necessariamente passare attraverso esperienze dirette. Il servizio dell’artista mirava infatti a far emergere quelle forme di autocensura attuate, in maniera consapevole, laddove la libertà di espressione è limitata da un potere dittatoriale o opprimente. Mendoza si è così impegnato nel provocare gli attori che hanno partecipato al suo shooting in Russia, tra cui modelle convinte di realizzare foto glamour, le quali erano disposte a tutto fuorché esprimere una qualsiasi opinione su Putin o, peggio, accettare di farsi fotografare con una bandiera americana.

In esposizione ci sarà anche un’unica foto che Ryan ha scelto soprattutto perché è un’immagine che è stata censurata da Facebook. La fotografia si intitola “fingers”. Lo Spazio NEA ospiterà l’istallazione “Putin my putain – oltre la guerra” finché le truppe russe non si ritireranno. La programmazione espositiva  riprenderà quindi solo quando sarà finito il conflitto armato. Presto, si spera.

Maria Rita Balletta
Maria Rita Balletta
Studentessa di Giornalismo ed Editoria presso l'Università di Roma Tre. Appassionata di Cultura, Ambiente e Sport.
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