Nel giorno della visita di Mattarella a Procida docenti universitari e intellettuali sottoscrivono l’appello al presidente della Repubblica affinché lo Stato acquisisca Vivara al suo patrimonio e ponga fine al paradosso di una riserva naturale statale, istituita ormai venti anni fa, che è proprietà privata.
Un’oasi naturalistica protetta dal 1974 e riserva naturale dello Stato dal 2002. Vivara è ciò che resta di un cratere vulcanico circolare un tempo legato a Procida da una falesia. Oggi l’isolotto è collegato al promontorio di Santa Margherita (Marina Chiaiolella) da un ponte transitabile solo a piedi e nonostante le piccole dimensioni – una superficie di 0,38 Km2 e un perimetro di 3 Km – l’isola offre una serie di sentieri percorribili e caratterizzati da una vegetazione lussureggiante e incontaminata.
Il documento contenente l’appello è firmato, tra gli altri, da docenti universitari di Veterinaria (c’è anche il direttore del Dipartimento, il professore Aniello Anastasio), di Fisica, di Scienze Sociali, di Scienze chimiche, di Ingegneria, di Biologia – come riporta il Corriere del Mezzogiorno.
Aderiscono anche alcuni esponenti dei Verdi, tra i quali il consigliere regionale Francesco Borrelli; il presidente della II Municipalità di Napoli, che si chiama Roberto Marino; il presidente della commissione Cultura del Comune di Napoli, Luigi Carbone. Ci sono poi le firme di Fabio Procaccini, avvocato e delegato della Lipu a Napoli, e di Luigi Esposito, vicepresidente della commissione della riserva dell’area marina protetta di Punta Campanella. I
Vivara è rimasta esclusa anche dalle iniziative programmate dal comitato promotore di Procida Capitale della Cultura 2022. Un paradosso se si considera che l’isolotto ha uno straordinario valore naturalistico e culturale.
Circa un anno fa il comitato di gestione della riserva naturale aveva adottato a maggioranza una delibera che invitava lo Stato a valutare la possibilità di procedere all’esproprio. Quel documento, però, è rimasto inattuato, forse anche per il timore che si potesse innescare un contenzioso in tribunale con i proprietari che avrebbe allontanato ancora di più l’apertura ai visitatori.
I firmatari dell’appello a Mattarella invitano, ora, «lo Stato italiano a salvaguardare la sua riserva naturale».
Aggiungono: «Come punto di partenza essenziale per una effettiva valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale di Vivara si chiede l’acquisizione della stessa al patrimonio dello Stato».
L’esproprio potrebbe rappresentare una svolta per l’isolotto che, peraltro, è almeno ora ben tutelato nelle sue ricchezze naturalistiche.
Un gioiello protetto, ma inaccessibile.