Addio a Salvatore Pica, geniale innovatore della cultura napoletana. Morto all’età di 83 anni a seguito di complicazioni legate al Covid19, per il quale era ricoverato presso l’Ospedale Cotugno di Napoli.
Pica, originario della Pignasecca, diventato un’icona pop nel capoluogo partenopeo, aveva saputo coniugare la cultura alta e bassa.
Aprì nel 1968 il centro Ellisse e propose la manifattura italiana del design con aziende come Driade Alessi e Kartell. Dal design all’arte, dalle feste alla factory di Andy Warhol. Fu uno dei primi promotori di arte contemporanea a Napoli e il suo baretto a Chiaia, Pick e Paic, divenne punto di riferimento della vita culturale e mondana. La sponsorizzazione degli spettacoli teatrali di avanguardia, le serate passate alla consolle del Kgb – storico locale di via Scudillo – e gli anni della Pica Gallery di via Vetriera, un po’ “Centro Ellisse” e un po’ “Pick & Paic”. Lascia un grande vuoto nel mondo culturale ed artistico.
Tanti gli attestati di stima e di cordoglio che arrivano dal mondo istituzionale e culturale.
“Ci ha lasciato Salvatore Pica, un napoletano geniale – commenta il sindaco Gaetano Manfredi – Personalità eclettica e capacità di contaminare design e cultura. La città ed i napoletani lo ricorderanno con affetto”.
Maurizio De Giovanni aggiunge: “Salvatore Pica. Uguale a nessuno. Genio sempre. Non sarà la stessa questa città senza di te, amico mio. Grazie della fantasia, grazie del sorriso”.
Anche l’ex sindaco e governatore Antonio Bassolino ha scritto un messaggio affettuoso: “Una persona bella e generosa. Addio caro Salvatore, e riposa in pace”.