venerdì, Novembre 22, 2024
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Tranquilli: Huggy Wuggy non fa paura se c’è il parental control

Da qualche giorno sui social network, in particolare Facebook, la notizia della diffusione di un pupazzo dalle sembianze non propriamente amichevoli sta allarmando i genitori.

La popolarità di Huggy Wuggy, questo il nome del mefistofelico peluche, è dovuta soprattutto ad un post, pubblicato da una donna, che attualmente ha superato le quarantamila condivisioni. Nel post si invitano i genitori a diffidare dalla natura apparentemente innocua del pupazzetto oltre che a controllare in maniera più attenta i contenuti che i propri figli possono raggiungere in rete. La donna, oltretutto, riporta una canzoncina attribuita ad Huggy Wuggy, che in uno dei passaggi recita “hug me ‘til you die“, abbracciami fino a morire.

Allarme Huggy Wuggy: «È pericoloso per i bambini». Scatta l'alert sul pupazzo horror

La notizia è stata frettosolamente ripresa dai quotidiani nazionali, e a generare ulteriore panico nei genitori ha contribuito la polizia postale, che nei giorni scorsi ha diffuso un comunicato a riguardo. Nel comunicato, si legge, viene consigliato ai genitori di spiegare ai bimbi l’importanza del rispetto delle indicazioni PEGI, oltre che l’attivazione del parental control su tutti i dispositivi presenti in casa.

Per quanto la canzoncina sia decisamente inquietante, non è opera dello sventurato Huggy Wuggy ma di uno youtuber apparentemente fan del dentuto peluche bluastro. Non c’è alcun motivo per preoccuparsi: in nessuno dei video presenti su YouTube Kids compare il malvagio pupazzetto, anzi, se si prova a cercarlo compare una schermata che recita “Prova a cercare qualcos’altro” con un simpatico gattino paracadutista a fare da cornice.

Com’è, dunque, che Huggy Wuggy ha raggiunto questa incredibile popolarità?

Come riporta il noto sito di debunking Snopes, Huggy Wuggy è uno dei personaggi del videogioco di genere survival horror Poppy Playtime, uscito nel 2021 e sviluppato da MOB Games, consigliato per i maggiori di 12 anni. Il protagonista di Poppy Playtime è un ex dipendente di una fabbrica di giocattoli, che per qualche motivo decide di farvi ritorno dopo qualche anno, e per suo sconcerto la trova abbandonata e, anche peggio, popolata da giocattoli malvagi. L’incubo di ogni bambino, e anche di chi scrive.

Sul sito fandom di Poppy Playtime si legge anche una descrizione accurata della contorta psicologia di Huggy Wuggy, creato nel 1984 dalla fittizia Playtime Co., che supponiamo ispiri in qualche misura il nome del videogame. Si riporta pedissequamente: “nonostante sia stato creato con lo scopo di essere un giocattolo per bambini, nonché un prototipo, Huggy diventa violento. Durante la sua violenta furia omicida, Huggy uccide molti degli scienziati e dei lavoratori della struttura in cui era custodito”.

Dunque Huggy Wuggy è un pazzo omicida, ma non è l’autore della canzoncina che gli viene attribuita, né tantomeno i contenuti che lo rappresentano sono raggiungibili dai bimbi.

Un caso della stessa portata si è verificato anche nel Regno Unito, nella contea di Dorset. Un quotidiano locale aveva pubblicato un articolo allarmando i genitori, ancora una volta, manco a dirlo, sull’impatto fortemente stressante che i video di Huggy Wuggy avrebbero potuto provocare nei bimbi. Anche nel Dorset, la polizia locale aveva messo in guardia sui contenuti rappresentanti il pupazzetto.

Morale della favola: Huggy Wuggy è un personaggio fortemente negativo, probabilmente folle, ma tenendo d’occhio i contenuti online dei bimbi e impostando il parental control sui dispositivi, è particolarmente semplice starne alla larga.

Alleghiamo una foto più amichevole di Huggy, con la speranza che anche lui decida di redimersi e ritornare alle impostazioni di fabbrica.

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