Sabato pomeriggio a Buffalo, nello stato di New York, negli Stati Uniti, un diciottenne ha aperto il fuoco contro dipendenti e clienti di un supermercato della catena Tops.
Payton S. Gendron, il ragazzo colpevole della terribile strage, si è recato nel pomeriggio di sabato nel parcheggio del supermercato Tops, armato di un fucile d’assalto semi-automatico, con il numero 14, legato al suprematismo bianco, inciso sulla parte frontale, trasmettendo la strage in diretta streaming sulla popolare piattaforma Twitch.
Come riportato da Associated Press e da altre testate statunitensi, Gendron indossava una tuta mimetica, un giubbotto antiproiettile e una videocamera per registrare la sua furia omicida.
L’attentatore, una volta sceso dal suo veicolo, ha aperto il fuoco indiscriminatamente contro i passanti che si trovavano nel parcheggio. La guardia di sicurezza del supermercato, Aaron Salter Jr., un agente di polizia in pensione, ha risposto al fuoco di Gendron nel tentativo di fermarlo, ma il giubbotto antiproiettile dell’attenatore ha fermato i suoi colpi, ed è stato ucciso poco dopo. Successivamente Gendron è entrato nel supermercato, prendendo di mira il personale e i clienti. Nel mezzo della strage, l’attentatore ha puntato il fucile contro una persona bianca che era a terra, tentando di nascondersi, per poi chiedergli scusa e ricominciare a sparare verso altri clienti.
Gendron è stato poi catturato dalla polizia all’esterno del supermercato, dopo aver minacciato di suicidarsi. È accusato di omicidio di primo grado, per il quale si è dichiarato non colpevole.
Durante la sparatoria sono state colpite 13 persone, 10 di loro sono morte, 11 delle persone colpite erano afroamericane. Si tratta della strage causata da armi da fuoco che ha provocato più vittime nel 2022 negli Stati Uniti.
Payton Gendron è un ragazzo di 18 anni cresciuto a Conklin, una città newyorkese a circa 300 chilometri dal luogo della sparatoria. Da ciò che è emerso dalle prime indagini, l’attentatore ha ricercato online un luogo nelle vicinanze della sua residenza che avesse la più alta percentuale possibile di residenti afroamericani. La sua ricerca lo ha dunque condotto al supermercato Tops, nel cuore di Buffalo.
Gendron, inoltre, ha pubblicato in rete un manifesto di circa 180 pagine, intriso di retorica razzista, riconducibile al suprematismo bianco, al fascimo e all’antisemitismo. Nel testo vengono indicati immigrati e afroamericani come “sostituti” delle persone bianche, dando eco alla teoria della sostituzione etnica, “il grande rimpiazzo”, una teoria cospirazionista molto diffusa nelle frange di estrema destra sia negli Stati Uniti che in Europa.
Nel manifesto l’attentatore afferma di aver tratto ispirazione dalla strage compiuta da un altro suprematista bianco, Brenton Tarrant, che nel 2019 aveva ucciso 51 fedeli in una moschea a Christchurch, in Nuova Zelanda. Anche Tarrant aveva utilizzato le stesse modalità che poi ha ripreso Gendron, trasmettendo la sua furia omicida in diretta streaming e lasciando un manifesto di diverse centinaia di pagine. Secondo quanto riportato dal think tank svedese Khalifa Ihler Institute, il 28% del manifesto di Gendron è copiato da quello di Brenton Tarrant.
Sempre all’interno del documento Gendron afferma di essersi radicalizzato online, sulla piattaforma 4chan, estremamente popolare negli Stati Uniti e già nota per aver ispirato la sua omologa 8chan che ha dato poi i natali alla nota teoria cospirazionista QAnon.
L’attentatore, secondo quanto emerso nelle ultime ore, era già noto alle autorità. Lo scorso anno aveva minacciato di compiere una sparatoria di massa nella sua scuola, la Susquehanna Valley High School, nello stato di New York. Gendron fu sottoposto ad una perizia psichiatrica e poi rilasciato un giorno e mezzo dopo. La strage di sabato pone ulteriori quesiti riguardo alla libertà con la quale vengono vendute armi negli Stati Uniti. L’attentatore di Buffalo aveva già minacciato di compiere una sparatoria di massa, ciononostante è stato in grado di acquistare un fucile semi-automatico AR-15.