Il Giugliano Calcio, dopo anni vissuti nelle tenebre, in un loop di fallimenti e ritorni tra i dilettanti, è riuscito a strappare il pass per la promozione diretta in Lega Pro senza passare per i play-off: grazie alla vittoria per 0-3 ai danni del Monterotondo in occasione del match di campionato di Serie D dello scorso 18 maggio, i “tigrotti” hanno infatti ottenuto l’accesso alla terza serie del campionato italiano 15 anni dopo l’ultima volta (era il 2007 e all’epoca vigeva ancora la suddivisione in C1 e C2, quest’ultimo categoria cui faceva parte il Giugliano).
Una festa si è subito scatenata per le vie del comune napoletano, con migliaia di tifosi ad attendere lo scorso mercoledì l’arrivo della squadra in pullman da Roma e che è proseguita nella serata di domenica 22 maggio, al termine della partita casalinga disputata contro il Cassino conclusasi con un netto 2-0 per i padroni di casa, con i calciatori che hanno percorso su un pullman scoperto le vie di Giugliano sostenuti da un folto numero di tifosi che hanno portato avanti i festeggiamenti fino a notte fonda.
Ora, il cruccio che da qualche giorno a questa parte pervade le menti dei giuglianesi è questo: stadio sì o stadio no? Dove giocherà il Giugliano le partite casalinghe del prossimo campionato di C? A questo proposito ci fungeranno da risposta le parole rilasciate direttamente dal presidente del Giugliano, Alfonso Mazzamauro, che al termine della partita contro il Cassino ha così parlato:
“Il De Cristofaro ha bisogno di alcuni lavori e sicuramente lo sapevamo già da prima, quindi probabilmente per alcune partite giocheremo fuori dalle nostre mura purtroppo. E questo mi fa male, molto. Perché ora che il pubblico si sta avvicinando ci allontaniamo noi. Però possiamo contare su un’amministrazione comprensiva e presente, persone eccezionali e credo che manterranno le promesse fatte. I lavori dovrebbero iniziare a breve. I fondi pare che già ci siano ma ci sono delle tempistiche tecniche da rispettare. Confido comunque che nei prossimi mesi si troverà la soluzione”.
Ma quali interventi urgono al De Cristofaro affinché possa rispecchiare i parametri minimi per poter giocare in Lega Pro? Innanzitutto, il ripristino dell’impianto di illuminazione, che fu tagliato fuori dal primo progetto di rimessa a nuovo dello stadio avvenuto nel 2021; a seguire, la costruzione di una nuova curva su ciò che resta della precedente e, infine, l’installazione di nuovi tornelli all’ingresso dell’impianto con annesse alcune migliorie all’impianto stesso.
E dove giocherebbe il Giugliano nel caso i lavori dovessero slittare oltre l’inizio del prossimo campionato di C? Si sa, i tempi burocratici sono sempre molto lunghi e, di conseguenza, è difficile che il Giugliano riesca ad iniziare in casa, davanti ai propri tifosi, il campionato simbolo del ritorno della squadra tra i professionisti: pertanto è probabile che almeno le prime partite casalinghe verranno giocate in campo neutro. Tante sono le ipotesi, ma ad oggi le più quotate sembrano essere il momentaneo “trasloco” presso lo stadio Marcello Torre di Pagani oppure presso il Romeo Menti di Castellammare di Stabia, quest’ultimo teatro, d’altronde, tre anni fa dello spareggio valevole per la promozione in Serie D che vide sfidarsi proprio il Giugliano e la Frattese, scontro vinto dai gialloblù per 2-0.
La speranza è che il Giugliano possa poter tornare a giocare molto presto nel suo impianto, tornato ad essere il simbolo e il fulcro di una squadra che, dopo anni di patemi, è riuscita a tornare tra i professionisti e che ha di fatto riacceso la scintilla nel cuore dei tifosi, riavvicinatisi alla squadra ormai in maniera indissolubile.
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