venerdì, Novembre 22, 2024
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Mario Draghi: «L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea»

Il Primo Ministro Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz sono arrivati a Kiev giovedì mattina.

È la prima storica visita nella capitale ucraina per i tre leader europei dall’inizio dell’invasione da parte della Russia.

Draghi, Macron e Scholz hanno viaggiato in treno per raggiungere Kiev, dove sono stati accolti dal suono delle sirene antiaereo, con cui gli ucraini convivono ininterrottamente dal 24 febbraio. Secondo quanto riportato da Repubblica, il treno su cui hanno viaggiato i tre leader ha attraversato il confine tra Ucraina e Polonia, mentre i dettagli precedenti del viaggio non sono stati resi noti per ragioni di sicurezza.

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La visita è un chiaro segnale di solidarietà da parte dell’Unione Europea nei confronti dell’Ucraina, il cui status di paese candidato all’ingresso nell’UE è ancora in discussione. Nonostante le parole e i segnali di unità, infatti, i colloqui a riguardo in questo momento sono molto accesi.

Mercoledì mattina, durante una visita in Romania, il presidente francese Emmanuel Macron aveva riaffermato il suo sostegno all’Ucraina, sottolineando che vorrebbe che vincesse la guerra ma aggiungendo che «Zelensky dovrà poi negoziare con la Russia» ad un certo punto. Qualche settimana fa Macron aveva già irritato il governo ucraino affermando che gli alleati della NATO non avrebbero dovuto «umiliare» la Russia per via della sua invasione.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ricevuto diverse critiche per i numerosi ritardi di consegne di armamenti all’Ucraina, che hanno sollevato qualche dubbio riguardo la risolutezza della Germania nell’opposizione al presidente russo Vladimir Putin. La Germania è uno degli stati europei maggiormente dipendenti dal gas russo e ora dovrà fare i conti con la decisione da parte del colosso energetico Gazprom di tagliare le esportazioni tramite il gasdotto Nord Stream di circa il 60%. Gazprom ha citato motivi tecnici per il taglio delle forniture, ma secondo il governo tedesco la decisione avrebbe fini meramente politici.

Secondo il vicecancelliere e ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck la Russia starebbe tentando di utilizzare la dipendenza europea dal gas russo come strumento di ritorsione, nel tentativo di ottenere delle concessioni, avvantaggiandosi del clima estremamente conflittuale all’interno dell’Unione Europea a causa delle sanzioni inflitte alla Federazione Russa.

Secondo il presidente francese Macron, comunque, la visita rappresenta «un messaggio di unità e supporto da parte dell’Unione Europea nei confronti del popolo ucraino, un messaggio per il presente e per il futuro perché sappiamo che le settimane che verranno saranno estremamente difficili».

I leader europei hanno visitato Irpin, il sobborgo a nord ovest di Kiev dove l’esercito russo ha mostrato tutta la sua brutalità, torturando ed uccidendo i civili ucraini, prima che le forze armate ucraine riuscissero a riconquistare la città.

Ad Irpin hanno discusso della ricostruzione della città con il ministro ucraino dello Sviluppo Territoriale Oleksiy Chernyshov. Olaf Scholz, durante la visita, ha affermato che Irpin è un esempio «della brutalità della guerra di aggressione russa, che mira semplicemente a distruggere e conquistare», aggiungendo che l’invasione in corso è condotta senza alcuna considerazione per la vita umana.

UKRAINE-RUSSIA-CONFLICT-FRANCE-GERMANY-ITALY

Durante la conferenza stampa congiunta, seguente all’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i tre leader europei hanno espresso nuovamente il proprio supporto all’Ucraina.

«Il messaggio più importante della nostra visita è che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea, vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio Europeo. Zelensky sa che è una strada da percorrere, non solo un passo», ha dichiarato il premier Mario Draghi.

Dichiarazioni in sintonia con quelle del presidente francese Macron: «L’Ucraina fa parte dell’Europa. Questa guerra cambierà la storia europea e siamo a fianco dell’Ucraina per accompagnarla in questa prospettiva. Tutti e quattro i nostri paesi sosterranno lo status di candidato dell’Ucraina e nei prossimi giorni costruiremo l’unanimità dei 27».

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