Aggiornata la mappa dei casi di Vaiolo delle scimmie. La nuova pandemia colora di rosso Italia, Spagna, Olanda Portogallo, Germania e Francia
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) allerta nuovamente l’Europa. Questa volta il nemico è il Vaiolo delle scimmie, registrato per la prima volta in Italia il 20 maggio. Dichiarato già “emergenza sanitaria globale” dall’ Oms, il Monkeypox si sta diffondendo anche sulla penisola. Secondo quanto emerge dall’ ultimo aggiornamento dell’Ecdc ( 2 agosto), la mappa europea si sta colorando di casi. L’ Italia in particolare, è stata segnalata come paese più a rischio con il colore rosso scuro. I dati parlano chiaro e sono stati confermati più di 500 casi. Al pari, in Europa, vi sono: Spagna, Portogallo, Francia, Germania e Paesi Bassi.
Attualmente nel vecchio continente vi sono 15.624 casi confermati, su 32 paesi ad alto rischio di contagio. L’ organo dell’ Ecdc ha già determinato le prime fasce d’età particolarmente esposte. La maggior parte dei casi, è compresa tra soggetti di età di 30 e 40 anni. Pari al 40%, la stragrande maggioranza degli infetti è maschio (99,1%).
Vaiolo delle scimmie – la lettera dell’ ECDC
“Un totale di 15926 casi di Monkeypox sono stati identificati attraverso i meccanismi dell’IHR e le risorse pubbliche ufficiali fino al 2 agosto 2022, alle 14:00, da 38 paesi e aree in tutta la regione europea. Dati basati su casi sono stati segnalati per 15624 casi da 32 paesi e aree all’ECDC e all’Ufficio regionale dell’OMS per l’Europa attraverso il Sistema europeo di sorveglianza (Tessy), fino al 2 agosto 2022, alle 10:00. Dei 15624 casi riportati in Tessy, 15524 sono stati confermati in laboratorio. Inoltre, dove il sequenziamento era disponibile, 203 sono stati confermati come appartenenti al clade dell’Africa occidentale. La prima data di insorgenza del sintomo è stata riportata come 11 marzo 2022.
La maggior parte dei casi era di età compresa tra i 31 e i 40 anni (6349/15595 – 41%) e di sesso maschile (15439/15572 – 99,1%). Tra i casi con status di HIV noto, il 36% (2690/7487) era sieropositivo. La maggior parte dei casi presentava un’eruzione cutanea (9126/9626 – 94,8%) e sintomi sistemici come febbre, stanchezza, dolore muscolare, brividi o mal di testa (6300/9626 – 65%). 399 casi sono stati ricoverati in ospedale (5,6%), di cui 150 hanno richiesto cure cliniche. Tre casi sono stati ammessi all’ICU, tra i quali uno è stato ammesso all’ICU per motivi non correlati all’infezione da monkeypox. Gli altri due casi ammessi in terapia intensiva sono stati segnalati per essere morto di monkeypox. Alcuni (41) casi sono stati segnalati come lavoratori sanitari, tuttavia non è stata riportata alcuna esposizione professionale”.