Nuove linee guida degli Cdc contro Vaiolo delle scimmie a seguito di alcuni contagi tra padroni e cani
Nuove linee guida per affrontare l’emergenza monkeypox, bisogna proteggere anche i nostri amici a quattro zampe. Lo avvisano i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, dopo aver rivisto alcuni casi di contagio tra animali e padroni. Il primo caso di contagio da un cane in Francia, da Parigi. Secondo le nuove normative, spettano 21 giorni di isolamento per cani o altri animali domestici entrati in contatto con contagiati. “Gli animali di casa che hanno avuto contatti ravvicinati con una o piu’ persone sintomatiche dovrebbero essere tenute lontane da altri animali e altre persone per 21 giorni dopo il contatto piu’ recente – si legge – gli aninmali vanno tenuti a casa e le persone infette non dovrebbero prendersi cura di animali che sono stati esposti alla malattia”.
I centri compileranno una lista degli animali che possono sviluppare il vaiolo delle scimmie, ma i dati sono ancora insufficienti. Precisano pero’ che i cani possono sicuramente venire contagiati. Semplicemente anche toccando lenzuola o coperte usate o altri oggetti usati da una persona con la malattia.
La nota dell’Cdc sul Vaiolo delle scimmie
“Il virus della scimmia può infettare una vasta gamma di specie di mammiferi, tra cui scimmie, formichieri, ricci, cani della prateria, scoiattoli, toporagni e cani. Basta un singolo rapporto tra persone ammalate a trasmettere il virus di Monkeypox agli animali (un cane). Stiamo ancora imparando quali specie di animali possono ricevere questa varicella. Mentre non sappiamo se i rettili, gli anfibi, o gli uccelli possono ottenere il vaiolo delle scimmie. Non tutti gli animali possono avere un’eruzione cutanea quando hanno il Vaiolo. Gli animali infetti possono diffondere il virus di Monkeypox alla gente ed è possibile che le persone infettate possano spargere il virus agli animali con il contatto vicino, comprese le coccole e le carezze. Questo virus può essere trovato nelle (croste, fluidi corporei infetti, comprese le secrezioni respiratorie e potenzialmente nelle urine e feci”.