Oggi, sei anni fa, ci fu il devastante terremoto di Amatrice che provocò 299 vittime. Quel 24 agosto 2016 ci fu la prima di una serie di scosse sismiche che cambiarono il volto dei territori di quattro regioni (Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche), distruggendo interi borghi e provocando la morte di 239 persone nel solo comune di Amatrice, nel Reatino, diventato simbolo di quella tragedia.
Quel sisma di magnitudo 6 Richter ha cambiato per sempre il volto del centro Italia. Borghi spazzati via che dopo 6 anni non hanno ancora visto la luce. La ricostruzione prosegue molto a rilento così come sono durati anni le operazioni di rimozione delle macerie.
“Oggi ad Amatrice – spiega il commissario Giovanni Legnini – sono aperti 485 cantieri, una quarantina nel centro storico e alcuni condomini sono stati riconsegnati“. “Questo – aggiunge – è l’anno vero della ricostruzione e lo dico con oggettività, senza alcun trionfalismo“. Alla domanda su quanto si impiegherà per ricostruire Amatrice, il commissario è netto: “Dipende dal ritmo di presentazione dei progetti“. E commentando l’ascesa dei prezzi e il superbonus 110 per cento che hanno “frenato” la ricostruzione del cratere sismico, sottolinea che “è stata una corsa ad ostacoli negli ultimi due anni. Ogni volta abbiamo cercato di superare tutte le difficoltà, adesso spero che tutto possa procedere spedito“.
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