venerdì, Novembre 22, 2024
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La composizione del prossimo Parlamento

A scrutini pressocché terminati, la composizione del prossimo Parlamento è ormai definita.

Il risultato delle elezioni politiche del 25 settembre, vinte dalla coalizione di centrodestra (composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati), determinerà una netta maggioranza parlamentare per il prossimo governo, sia alla Camera dei Deputati che al Senato del Repubblica.  Il centrodestra ha vinto con il 44% circa dei voti contro il 26% della coalizione di centrosinistra (composta da Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, +Europa e Impegno Civico). Il Movimento 5 Stelle, guidato dal presidente Giuseppe Conte, ha ottenuto il 15.5% circa delle preferenze, mentre il cosiddetto Terzo Polo, ovvero la lista composta da Azione e Italia Viva, ha ottenuto un dato positivo sebbene al di sotto delle aspettative, fermandosi al 7.8% circa.

Per effetto della legge parlamentare attualmente in vigore, il Rosatellum, il 44% dei voti ricevuti dalla coalizione di centrodestra non si traddurrà in una percentuale equivalente di seggi nel prossimo Parlamento, bensì nel 58% circa dei seggi disponibili tra Camera e Senato. Il Rosatellum è, infatti, un sistema elettorale misto, che assegna un terzo dei seggi tramite un sistema maggioritario in collegi uninominali, e altri due terzi tramite un sistema proporzionale in collegi plurinominali. La coalizione di centrodestra, essendosi presentata compatta per il voto delle elezioni politiche, è riuscita a vincere la grandissima parte dei collegi uninominali: 180 dei 221 collegi a disposizione.

Una mappa dei collegi uninominali di BiDiMedia. In blu i collegi vinti dalla coalizione di centrodestra, in rosso quelli vinti dalla coalizione di centrosinistra, in giallo quelli vinti dal Movimento 5 Stelle, in grigio quelli vinti da altri partiti.

Il centrodestra ha ottenuto 235 seggi alla Camera e 115 al Senato, un numero che garantisce una solida maggioranza con cui la coalizione guidata da Giorgia Meloni, che con ogni probabilità diventerà il prossimo Presidente del Consiglio, potrà governare durante l’arco della diciannovesima legislatura. I rapporti di forza nella coalizione di centrodestra sono a favore del partito guidato da Giorgia Meloni, che ha ottenuto il 26% delle preferenze. Per quanto riguarda la Camera dei Deputati, questo dato permette a Fratelli d’Italia di eleggere 118 deputati, circa il 30% dell’intera aula e quasi il triplo rispetto ai 40 deputati con cui il partito di Giorgia Meloni ha terminato la scorsa legislatura. La Lega, invece, sebbene abbia ottenuto un dato nettamente al di sotto delle aspettative (il 9% circa, contro il 17% delle scorse politiche e il clamoroso 34% delle europee del 2019) è riuscita ad eleggere ben 65 deputati, gli stessi del Partito Democratico che però ha ottenuto più del doppio dei voti del partito guidato da Matteo Salvini, per effetto della legge elettorale che determina una forte sovrarappresentazione della coalizione vincente in Parlamento.

Anche Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, come la Lega, escono fortemente ridimesionati da queste elezioni politiche. Il Partito Democratico, guidato dal segretario Enrico Letta, ormai dimissionario, nel 2018 elesse 111 deputati, contro i 65 attuali, nonostante una percentuale di voti sostanzialmente identica a quella delle scorse elezioni. A determinare questo crollo dei seggi per il principale partito della coalizione di centrosinistra è stato il taglio del numero dei parlamentari, determinato dal referendum costituzionale del 2020. Anche il Movimento 5 Stelle ha eletto un numero di deputati largamente inferiore rispetto a quello della diciottesima legislatura, passando da 222 a 51 deputati eletti, un crollo di rappresentanza del 77%.

La composizione dell’emiciclo di Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, è consultabile interamente dalla grafica sottostante.

Per quanto riguarda il Senato, il discorso è sostanzialmente identico, sebbene va tenuto presente che il numero di seggi a disposizione è la metà rispetto a quelli della Camera: 200 e 400, rispettivamente. Anche al Senato il centrodestra ha un’ampia maggioranza, con 115 seggi conquistati contro i 41 della coalizione di centrosinistra. Fratelli d’Italia è il partito che ha ottenuto più seggi, 66, seguito dal Partito Democratico con 37 e dalla Lega con 29. L’alleanza tra Azione e Italia Viva ha eletto 9 senatori, uno in meno dei dieci necessari per formare un gruppo autonomo.

Nonostante un’ampia vittoria, la coalizione di centrodestra non è riuscita ad ottenere la maggioranza dei due terzi dei seggi che le avrebbero permesso di cambiare la Costituzione senza passare dai referendum. Oltretutto, il risultato sopra le aspettative di Forza Italia e quello molto deludente della Lega non garantiscono una maggioranza che non passi dall’inclusione dei gruppi parlamentari espressi dai due partiti. Se, dunque, al momento la maggioranza di centrodestra appare solidissima, non è detto che nell’arco dei cinque anni della prossima legislatura non ci saranno scossoni che possano mettere a rischio la tenuta del prossimo governo.

 

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