Melito – Come vi abbiamo anticipato questa mattina, la Procura di Napoli Nord, coordinata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, ha sottoposto a fermo un collaboratore scolastico nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Marcello Toscano, l’insegnante di sostegno di 64 anni trovato senza vita dai carabinieri in un’aiuola della scuola “Marino Guarano” di Melito, nel Napoletano. All’uomo – lungamente ascoltato dagli inquirenti – viene contestato il reato di omicidio. L’uomo si chiama Giuseppe Porcelli.
Al momento Giuseppe Porcelli pare non abbia confessato l’omicidio. Però i Carabinieri pare abbiano trovato tracce significative sia sugli indumenti del Porcelli, ma anche nell’abitazione del 54enne e nel fabbricato adibito a deposito nel perimetro della scuola “Marino – Guarano”. Ai fini dell’indagine sono risultate decisive anche le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della zona.
Secondo fonti investigative, il movente dell’omicidio, andrebbero ricercate nell’ambito economico. Forse un prestito non restituito nei tempi prestabiliti.
Nel frattempo la famiglia di Porcelli prende le distanze dal padre: “Io e la mia famiglia ci dissociamo da quello che è accaduto”. Lo dice a LaPresse la figlia di Giuseppe Porcelli, “gesto assolutamente ingiustificabile”. “Non posso fare altro che vergognarmi e chiedere umilmente scusa a tutti i parenti”, aggiunge la ragazza. “Le scuse le porta il vento, e ne sono consapevole. Ma ad oggi, non posso fare altro.. sono veramente mortificata e umiliata”.
Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!
