venerdì, Novembre 22, 2024
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L’audio di Berlusconi: «Ho riallacciato un po’ i rapporti con il presidente Putin, un po’ tanto»

Martedì sera l’agenzia di stampa LaPresse ha pubblicato un audio in cui il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi dice di aver ristabilito ottimi rapporti con il presidente russo Vladimir Putin, durante una riunione organizzata dal suo partito alla Camera in occasione dell’elezione dei capigruppo.

LaPresse aveva dapprima diffuso una trascrizione dell’audio, ripreso e commentato da diversi giornali, il cui contenuto era stato smentito in una nota di Forza Italia, poi cancellata. Anche il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani aveva tentato di stemperare i toni della polemica già in corso, dichiarando che l’aneddoto raccontato da Berlusconi facesse riferimento a fatti avvenuti nel 2008.

Successivamente, tuttavia, LaPresse ha diffuso l’audio delle dichiarazioni di Berlusconi, che non sembrano lasciare spazio a troppi dubbi:

I ministri russi in diverse occasioni hanno detto che noi siamo già in guerra con loro. Perché? Perché forniamo armi e finanziamenti all’Ucraina. Io personalmente non posso esprimere il mio parere perché se poi viene raccontato alla stampa, o altro, eccetera, viene fuori un disastro. Però sono molto, molto, molto preoccupato.

Ho riallacciato un po’ i rapporti con il presidente Putin, un po’ tanto: nel senso che per il mio compleanno mi ha mandato 20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Io gli ho risposto con delle bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce. Io ero stato dichiarato da lui il primo dei suoi cinque veri amici.

Ancora una volta, le posizioni espresse dal leader di Forza Italia in merito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia si prestano ad interpretazioni ambigue che mettono in difficoltà la coalizione di centrodestra e la leader Giorgia Meloni, che con ogni probabilità entro la prossima settimana sarà Presidente del Consiglio.

Silvio Berlusconi ha notoriamente un lungo rapporto di amicizia con il presidente russo Vladimir Putin, iniziato negli anni in cui fu Presidente del Consiglio. Ad aprile, tuttavia, Berlusconi si era detto «profondamente deluso e addolorato» dal comportamento di Putin, lasciando intendere di sostenere la resistenza ucraina di fronte all’invasione non provocata da parte della Federazione Russa. Il 22 settembre, pochi giorni prima delle elezioni politiche, Berlusconi aveva fornito una versione piuttosto strana dell’inizio del conflitto, mettendo ancora una volta in imbarazzo il suo partito, che fa parte del Partito Popolare Europeo (il gruppo più numeroso del Parlamento Europeo, che ha espresso la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, e il cui leader Manfred Weber ha definito Vladimir Putin un «criminale di guerra»), e la coalizione di centrodestra.

Le posizioni espresse da Berlusconi pregiudicano in maniera forte l’immagine rassicurante che la leader della coalizione e di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha tentato di rappresentare negli ultimi mesi, avvicinando se stessa e il suo partito a posizioni fortemente atlantiste e in contrasto con il regime autocratico russo guidato da Vladimir Putin. Il portavoce di Forza Italia Antonio Tajani è uno dei candidati a ricoprire il ruolo di ministro degli Esteri, e non è chiaro se i rapporti che il leader del suo partito intrattiene con Putin possano mettere a rischio la sua candidatura.

 

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